Carlo Verdone compie 70 anni. Regista, attore ed artista a tutto tondo, Verdone è protagonista da decenni della scena cinematografica italiana. Non solo cinema, l’attore romano infatti è sempre molto ben ricordato per i tanti personaggi e gli sketch comici in televisione che ancora oggi possiamo ammirare tramite Rai Play.
I 70 anni di Carlo Verdone: Alberto Sordi
Nato a Roma il 17 novembre 1950 Carlo Verdone ha come secondo nome Gregorio che nella tradizione è di buon auspicio e infatti la sua carriera, come si dice nella Capitale, è stata “un gran Gregorio”. Di fronte alla sua casa, in pieno centro tra via dei Pettinari e via delle Zoccolette, viveva Alberto Sordi, che lui da piccolo avvertiva già come un mito. Negli anni successivi racconterà dei sassi che lanciava contro la finestra dell’attore e della sorella che furente lo sgridava dal balcone. E’ il primo contatto con quel gigante che in molti hanno tentato di accostargli per via di quella capacità di raccontare i personaggi anche più differenti, di trasportare sul grande schermo vizi e virtù di un popolo. Negli anni i due hanno lavorato assieme, come in “Troppo forte” e in “Viaggio con papà'”.
Studi, Sergio Leone e cinema
Nel 1972 Carlo Verdone si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e nel 1974 si diploma in regia. Il saggio con cui si diploma si intitola “Anjutà”, ispirato a una novella di Cecov, con la partecipazione di Lino Capolicchio (all’epoca già attore affermato), Christian De Sica, Giovannella Grifeo e Livia Azzariti. Nello stesso periodo inizia un’esperienza di burattinaio presso la scuola di Maria Signorelli. Vengono fuori tutte le sue doti vocali e dimostra grandi capacità sia nell’imitare che nel divertire il pubblico, doti fino ad allora note solo ai familiari e ai compagni di classe del liceo Nazareno di Roma, che ascoltavano con piacere le imitazioni dei professori.
Durante l’università Verdone inizia come attore con il “Gruppo Teatro Arte” diretto dal fratello Luca. Una sera si trovò a dover sostituire quattro attori contemporaneamente dando prova delle sue capacità istrioniche di attore-trasformista recitando 4 ruoli diversi, ottenendo un notevole risultato comico. La strada che lo porterà ad affermarsi nel campo della regia inizia, come per tutti, con incarichi di aiuto regista e assistente.
Nel 1974 in “Quel movimento che mi piace tanto” di Franco Rossetti, classica commedia erotica italiana molto in voga negli anni ’70, con l’immancabile Renzo Montagnani; qualche altro piccolo lavoro con Zeffirelli e alcuni documentari per la Presidenza dei Ministri. La svolta arriva con lo spettacolo “Tali e quali” che va in scena al teatro Alberichino di Roma dove Carlo Verdone interpreta 12 personaggi, quelli che poi rivedremo, anche se rivisti e corretti, nei suoi film e prima ancora nella fortunata serie televisiva “Non stop” in onda su Rai Uno nei primi mesi del 1979. Enzo Trapani lo ingaggia infatti per la seconda serie (la prima aveva già lanciato attori quali Enrico Beruschi, il trio “La smorfia” e “I gatti di vicolo miracoli”).
I più giovani, grazie alla videocassetta “Pillole, capsule e supposte” possono oggi riapprezzare il Carlo Verdone di quei tempi e ammirarlo nelle ultime creazioni.
C’è un altro incontro fondamentale per la carriera di Carlo Verdone: si tratta del grande Sergio Leone e da quest’incontro scaturisce, oltre al film “Un sacco bello”, l’inizio della collaborazione con gli sceneggiatori Leo Benvenuti e Piero De Bernardi che, tranne qualche breve parentesi, proseguirà fino ad oggi.
Chitarra e medicina
Tra le sue grandi passioni, oltre alla Roma, la chitarra elettrica, la batteria e Jimi Hendrix, affiancate da quella di fotografare le nuvole (ha realizzato oltre mille scatti, parte dei quali recentemente esposti al museo Madre di Napoli) e alla scrittura di poesie crepuscolari, che assecondano la sua vena malinconica. E poi il grande capitolo della medicina. Ospite il 30 ottobre di ‘Tale e quale show’ su Raiuno, Carlo Verdone ha tentato di sdrammatizzare l’epoca Covid, consigliando una sfilza di farmaci a Carlo Conti, appena scopertosi positivo e in collegamento da casa sua. La passione e le approfondite conoscenze in materia medica e farmaceutica ormai leggendarie gli hanno regalato otre all’iscrizione ad honorem nell’albo dei farmacisti anche una laurea in Medicina honoris causa nel 2007 da parte dell’Università Federico II di Napoli.