In questi ultimi mesi ci siamo relazionati al nostro stesso corpo in un modo mai fatto prima. Lo abbiamo sentito più che mai come casa del nostro essere, come punto fisso della nostra stessa esistenza, qualunque cosa accada intorno a noi. Abbiamo appreso anche la sua necessità biologica di comunicare in una continua condizione di forzata e isolata reclusione, esprimendosi attraverso l’uso di due forme irriducibili dell’uomo: il gesto e la voce.
All’interno di questo quadro prende vita Human Signs, il primo progetto interamente online di Yuval Avital, compositore e artista multimediale di origini israeliane, che vive a Milano e lavora con BUILDING. Conosciuto dal pubblico per le sue opere immersive, in cui l’elemento sonoro è onnipresente – essendo la musica la sua lingua madre – viene inscindibilmente accompagnato da un’immagine-icona che rimanda sempre a un preciso archetipo.
Human Signs: il progetto
Come un virus, Avital è entrato, attraverso lo schermo, nelle case di artisti di tutto il mondo, offrendo loro un cantus firmus: un’auto-ripresa della durata di circa 12 minuti dove l’artista si immerge in un vocalizzo mantrico. Successivamente Yuval Avital ha chiesto ai coinvolti di dialogare con il suo mantra, con la voce o con il corpo, riprendendosi con un qualsiasi device e di inviargli il risultato, invitandoli a loro volta a diffondere il virus-video, innescando così una catena potenzialmente infinita.
I video raccolti sono raggruppati e riproposti in diversi capitoli a cadenza settimanale, in una sorta di palcoscenico virtuale abitato da protagonisti del mondo del balletto classico e della danza contemporanea, insieme ad artisti vocali e maestri dei più antichi canti tradizionali: tutti uniti e intessuti l’un l’altro con l’intento di creare un affresco multimediale globale, in una densa sovrapposizione di polifonie e immagini che trasmettono una veritiera e unisona intimità.
“La voce umana – spiega l’artista – è un elemento essenziale nella mia arte, nelle composizioni musicali come nelle creazioni visuali, dove però non introduco quasi mai la mia voce. In questo momento tuttavia ho sentito il bisogno di esternare nel modo più diretto, senza filtri, la paura, la vulnerabilità, il desiderio, la speranza e tutti i sentimenti emersi con violenza in questi giorni”.
Tanti talenti tutti insieme
Per dare vita a questa ambiziosa iniziativa è stato necessario creare un’équipe multidisciplinare che si é totalmente immersa nella sfida d’arte di Avital: in primis Stefania Ballone, danzatrice e coreografa del Teatro Alla Scala e curatrice dei contributi inerenti la danza. Nell’ambito della sua esperienza, Ballone porta il mondo del balletto e della danza contemporanea internazionali all’interno del progetto, coordinando i danzatori nell’intero processo, dal momento della selezione fino all’opera compiuta. Niccolo’ Granieri e Tychonas Michailidis – entrambi docenti al Digital Media Technology Lab della Birmingham City University – si occupano rispettivamente dei sitemi informatici generativi e del conforming sonoro. Monkeys Video Lab sono i responsabili del montaggio video dei vari ensemble e Franco Covi cura il montaggio del livestream settimanale.