Le autorità di Hong Kong hanno arrestato oltre 50 persone il 6 gennaio 2021 con l’accusa ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale (NSL). Le accuse in questione riguardano lo svolgimento nel luglio 2020 di elezioni primarie a favore della democrazia volte a identificare i candidati alle prossime elezioni del Consiglio legislativo. Tra gli arrestati figurano ex legislatori dell’opposizione e attivisti della società civile.
Questi arresti penalizzano attività politiche che dovrebbero essere del tutto legittime in qualsiasi sistema politico che rispetti i principi democratici fondamentali. Sono l’ultima indicazione del fatto che la legge sulla sicurezza nazionale viene utilizzata dalle autorità di Hong Kong e del continente per soffocare il pluralismo politico e l’esercizio dei diritti umani e delle libertà politiche tutelati dal diritto della regione cinese e dal diritto internazionale.
L’Unione europea chiede l’immediato rilascio degli arrestati. L’UE esorta le autorità a rispettare lo Stato di diritto, i diritti umani, i principi democratici e l’elevato grado di autonomia di Hong Kong in base al principio “Un paese, due sistemi”, sancito dalla legge fondamentale del Paese e in linea con gli obblighi nazionali e internazionali.
Colonia britannica nell’Ottocento, territorio di occupazione del Giappone, poi regione speciale cinese, Hong Kong è da sempre considerata come la regione nella quale si incontrano Oriente e Occidente.