A causa dei recenti eventi che hanno cambiato il nostro modo di vivere, il mondo del lavoro si è evoluto rapidamente, mentre le aziende stanno accelerando sul piano dell’home working. Stiamo parlando letteralmente del “lavoro da casa”, ossia della possibilità che viene data al lavoratore di svolgere la propria attività lavorativa in ambienti che rientrino nella propria disponibilità. In questo articolo approfondiremo alcune informazioni relative a costi e vantaggi di questo fenomeno, provando anche a capire come gestire al meglio la propria casa quando essa diventa il luogo di lavoro per eccellenza.
Home working, guida pratica alla nuova realtà del lavoro
Il successo dell’home working è sotto gli occhi di tutti. Una diffusione che si è certamente acutizzata a seguito della pandemia da Coronavirus, che ha costretto molte aziende a chiudere i propri uffici, lasciando i dipendenti liberi di lavorare dalle proprie abitazioni. In Europa fino al 2020, solo il 5% degli impiegati poteva svolgere la propria professione da casa. Una percentuale che si è quadruplicata nell’ultimo triennio, in particolar modo in paesi come Finlandia, Irlanda e Lussemburgo. Ma l’unico stato ad aver emanato leggi a tal proposito è la Germania, che ha reso obbligatoria la possibilità di scelta di lavorare da casa, a meno che non si tratti di attività che richiedano la presenza fisica per causa maggiore. Ma come funziona di preciso l’home working è presto detto: il dipendente può lavorare da casa con orari identici a quelli di ufficio, con medesime regole, vincoli e funzioni. La differenza con il lavoro in presenza sta nel non essere sul luogo di lavoro originale, ma a casa o in un luogo che deve essere reso noto all’azienda, in quanto il datore di lavoro è responsabile legalmente della salute e sicurezza dei dipendenti.
La gestione dei ritmi di lavoro, infine, è quella tipica dell’ufficio. Una realtà molto diversa, ad esempio, rispetto a quella dello smart working, traducibile come “lavoro agile”. In questo caso, a differenza dell’home working, gli orari di lavoro sono flessibili e gestibili dal singolo lavoratore. Non esistono vincoli di spazio e l’ufficio può essere collocato ovunque. A contare, in questo caso, sono le tecnologie impiegate per poter lavorare nel migliore dei modi. L’obiettivo finale è quello di raggiungere obiettivi prestabiliti. Ancora diversa, infine, è la realtà del remote working, ossia il telelavoro. Qui sono maggiori le somiglianze con l’home working in termini di vincoli, mansioni e orari, mentre non c’è l’obbligo di dichiarare da dove si lavora. Ovviamente, se il lavoro in presenza comporta costi importanti per il carburante o i mezzi di trasporto, quello da casa ne mette in luce altri. Specialmente quelli relativi ad attrezzature da ufficio (sedie, scrivanie, PC…) e della corrente elettrica. Per chi esercita la propria professione all’interno della propria casa, quindi, è necessario tenere sotto controllo i consumi, evitando il più possibile gli sprechi. Ecco perché è importante consultare alcune guide su come risparmiare energia elettrica disponibili sul web e utili a comprendere come agire nel migliore dei modi. Specialmente in caso di home working.
Home working: come organizzarlo al meglio, vantaggi e svantaggi
Come ogni cosa, anche il lavoro da casa possiede vantaggi e svantaggi. Tra i primi c’è un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata. La soluzione più ricercata sarebbe quella di alternare 2 o 3 giorni di home working a 2 o 3 di lavoro in presenza, mentre una piccola parte di italiani preferirebbe rendere il lavoro da casa permanente. In aumento è anche la produttività degli impiegati, sia in termini di obiettivi raggiunti che di rapporto con i colleghi.
Inoltre, lavorare da casa permette di abbassare le emissioni di agenti inquinanti e risparmiare circa un’ora di tempo al giorno, prima necessaria per raggiungere l’ufficio e tornare a casa. Ma ci sono anche alcuni svantaggi: ad esempio molti lavoratori si sentono in dovere di essere sempre reperibili durante il giorno, mentre altri sono convinti di lavorare anche oltre le canoniche ore previste dal contratto. Oppure si ha la sensazione di non avere mai l’esigenza di chiedere giorni di malattia nonostante si stia male, in quanto già a casa, o che le possibilità di crescita e carriera siano diminuite, divenendo quasi totalmente nulle. Ma a prescindere da luci e ombre, la cosa più importante è rendere la propria casa una postazione da lavoro perfetta. A partire dalla scelta dell’ambiente da adibire ad ufficio. Questo non deve mai mancare di scrivania, magari regolabile in altezza, lampada, preferibilmente LED, e sedia, possibilmente ergonomica e attrezzata con braccioli.
Infine, abbellire la stanza-ufficio con piante di piccole dimensioni aumenta la concentrazione e il benessere psico-fisico del lavoratore, oltre ad abbellire la stanza. Spesso la scelta dell’ambiente avviene tra la camera da letto, un’eventuale mansarda e il living. In quest’ultimo caso si può attrezzare una parete da lavoro a scomparsa per recuperare più spazio possibile. L’importante è che l’ambiente scelto disponga di illuminazione naturale che deve essere laterale rispetto alla posizione dello schermo, per evitare fastidiosi riverberi.