Il teatro Galleria Toledo ospiterà per la prima volta a Napoli lo spettacolo Histoire du soldat – Percorso a ritroso tra le due guerre mondiali, adattamento da Igor Stravinskij curato da Peppe Servillo e prodotto con Reggio Iniziative Culturali, che lo inscrive in un più ampio progetto musicale di pari interesse e respiro.
In questo allestimento di grande raffinatezza, la voce recitante di Peppe Servillo si accompagna alla musica del Pathos Ensemble che vede Silvia Mazzon al violino, Mirco Ghirardini al clarinetto, Marcello Mazzoni al pianoforte: intessuto su una prospettiva storica, che abbraccia i grandi eventi bellici del Novecento, l’alba del “Secolo breve” di Hobsbawm, questo Histoire du soldat, attraverso la congiunzione della musica con il teatro, evoca l’immaginario dalla solida piattaforma di una rigorosa ricerca musicale in cui Peppe Servillo oltrepassa ecletticamente la sfera sonora degli Avion Travel e, prestando la sua personalità istrionica all’interpretazione d’attore, trova consonanza perfetta in una messinscena dal profondo segno culturale.
“Nell’anno finale della Grande Guerra, esule in Svizzera dopo la confisca di tutti i suoi beni a causa della rivoluzione russa, privo di ogni mezzo di sostentamento, Igor Stravinskij, ispirandosi alle fiabe russe di Afanasiev, compose Histoire du soldat, in collaborazione con lo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz, anch’egli profugo.
La vicenda narra di un soldato che, tornato a casa in licenza, viene blandito dal diavolo il quale gli sottrae il violino in cambio di un libro capace di realizzare ogni suo desiderio. In tre giorni tutti i sui sogni si realizzano, ma al risveglio, tornato a casa, si rende conto che sono trascorsi tre anni, sua moglie si è risposata e il suo posto nel focolare domestico è stato rimpiazzato.
Ridiventato povero, il soldato riprende il cammino del profugo, giunge nel regno governato da un re la cui figlia malata sposerà chi sarà capace di guarirla. Con il suo violino, riconquistato al diavolo con uno stratagemma, seduce la principessa che, danzando un tango, un valzer e un ragtime, cade fra le sue braccia. Il tradizionale lieto fine viene tuttavia rovinato dal diavolo che reclama il violino e l’anima del soldato come stabilito dal patto, portandoselo via con una marcia trionfale.”