Proseguono le attività collaterali della mostra: “Hiroshige. Visioni dal Giappone”. Presso la sede dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma (Via Antonio Gramsci 74) si terrà l’incontro “L’architettura di epoca Edo attraverso le silografie del Mondo Fluttuante” con Kumamoto Tatsuya, Consigliere per le Strategie Culturali dell’Agenzia per gli Affari culturali del Giappone. L’incontro sarà un percorso alla scoperta del paesaggio architettonico giapponese popolare, aristocratico e religioso dell’epoca Edo, attraverso l’osservazione delle bellissime stampe policrome del Mondo Fluttuante (ukiyo-e), che hanno rappresentato tra il Seicento e l’Ottocento il mezzo di divulgazione e conoscenza del territorio più efficace dell’epoca premoderna. Ingresso libero fino a esaurimento posti
Sarà poi la volta del Laboratorio di carta Washi alle Scuderie del Quirinale a cura di Nobushige Akiyama. Sebbene sia conosciuta comunemente come “carta di riso,” la carta tradizionale giapponese (Kozo) si ottiene in realtà della lavorazione a mano della fibra di gelso ed ha alle spalle più di 1300 anni di storia. Nel 2014 l’UNESCO ha dichiarato questa particolarissima tecnica di produzione parte del patrimonio culturale mondiale. L’artista Nobushige Akiyama accompagnerà i partecipanti alla scoperta della carta washi, raccontandone la storia millenaria e invitando bambini e adulti a cimentarsi nella fase “artigianale” e a realizzare, con l’aiuto e gli strumenti forniti dal maestro, il proprio foglio di carta di gelso.
Chiude gli eventi di marzo alle Scuderie del Quirinale La Cerimonia del Tè a cura dell’associazione Urasenke Roma. Chiamata Cha-no-yu, è un elemento molto importante della cultura giapponese. L’usanza di bere il tè verde in polvere (matcha) venne introdotta in Giappone già nel XII secolo dai monaci buddisti di ritorno dai loro studi in Cina. Il matcha, piuttosto costoso, veniva utilizzato come medicinale per le proprietà che gli venivano attribuite di alleviare la fatica e rafforzare la volontà. Il tè, inoltre, assunse un ruolo cerimoniale come offerta al Budda. Dai templi, l’usanza di bere il tè si diffuse presso la corte, la classe dei Samurai e dei ricchi mercanti. Così l’usanza di bere il tè assunse due significati diversi di cerimonia laica e religiosa. Fu Sen Rikyu (1521-1591), figura di primo piano nel contesto politico e culturale dell’epoca, a trasformare l’atto di preparare il tè in una disciplina e a gettare le basi per il Chado (la via del tè) inteso come comportamento di vita che può essere riassunto in quattro principi fondamentali: wa, kei, sei, jaku (armonia, rispetto, purezza, tranquillità).
Le Scuderie del Quirinale, insieme all’associazione Urasenke Roma, dedicano alla Cerimonia del Tè un intero fine settimana; dopo la cerimonia, verrà offerta ai partecipanti la possibilità di degustare il tè matcha accompagnato dai tipici Okashi.
Gli appuntamenti di marzo rientrano nel programma di attività organizzate dalle Scuderie del Quirinale, in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura, per approfondire le tradizioni culturali e artistiche del Giappone, che fanno da sfondo alle immagini del Mondo Fluttuante, fino ad arrivare alle contemporanee forme di grafica e illustrazione che nell’ukiyo-e trovano le proprie radici. Dimostrazioni, laboratori, performance e conferenze ci condurranno idealmente in viaggio nello spazio e nel tempo: visioni, appunto, come recita il sottotitolo della mostra, che ci faranno scoprire fino a fine luglio la cultura e le atmosfere del Paese del Sol Levante.