(Adnkronos) – La guerra contro Israele “è la più giusta. La battaglia di Hamas è legittima. Dall’8 ottobre la resistenza in Libano è coinvolta in una vera battaglia, diversa da tutte quelle del passato”. Hezbollah, attraverso le parole del leader Hassan Nasrallah, si espone prendendo una posizione ufficiale nella guerra innescata dall’attacco che Hamas ha sferrato contro Israele il 7 ottobre.
Hezbollah contro Israele
“Dall’8 ottobre la resistenza in Libano è coinvolta in una vera battaglia, diversa da tutte quelle del passato, diverse da quelle in cui è stato coinvolto il Libano, totalmente diversa e differente in termini di strumenti, armi, strategie e anche obiettivi”, ha detto. “L’operazione del 7 ottobre è stata una operazione sacra condotta al 100 per 100 dai palestinesi” ed è stata ”un’operazione coraggiosa, grande, molto molto importante. Non c’è guerra più giusta di quella” che Hamas ha lanciato contro Israele, ha poi aggiunto sottolineando che “non troverete un’altra guerra migliore per lottare per il Paese, dobbiamo sacrificare tutto.
Siamo pronti al sacrificio, a dare tutto”. Si tratta di un’operazione con cui ”si è scoperta la debolezza, il cedimento e il fatto che in realtà” Israele è ”più fragile di una ragnatela”, ha aggiunto il leader libanese affermando che gli israeliani hanno chiesto ”sostegno, supporto e protezione da parte degli americani” e ”la velocità da parte americana nel sostenere gli israeliani ha fatto scoprire il fallimento dell’entità sionista”. Diciamo al nemico che la fine della battaglia sarà la vittoria di Gaza”, ha quindi affermato. Secondo il capo del partito sciita libanese, lo Stato ebraico “non è riuscito a raggiungere un risultato attraverso le uccisioni e i massacri a Gaza”.
Le parole di Nasrallah
Nasrallah ha aggiunto che ”dall’inizio dell’operazione alluvione di Allah il governo ostile ha chiamato le flotte americane nel Mediterraneo per chiedere supporto”. E si chiede: ”Perché? Dov’è quell’Israele che dice di essere l’esercito più forte nell’area?”. E ha aggiunto che ”Israele ha chiesto nuove armi, nuovi missili” dimostrando che è un Paese che ”ha bisogno del sostegno americano, della mobilitazione europea solo per avere un supporto psicologico”.
“La battaglia del diluvio di Al-Aqsa si è estesa su più di un fronte e in più di un’arena”, ha quindi affermato Nasrallah nel suo primo discorso pubblico dall’attacco di Hamas in Israele, definendo l’operazione “coraggiosa, molto importante che ha portato a un terremoto di sicurezza militare, politico e psicologico in Israele”. “Queste ripercussioni rimarranno qualsiasi siano le azioni portata avanti dal governo ostile”, ha aggiunto ribadendo che “quanto accaduto a Gaza è stato necessario per riproporre la questione palestinese come prima questione al mondo”, ha ribadito.
L’Iran
Quanto all’Iran, “supporta e sostiene” il “movimento della resistenza in Libano e Palestina, ma non avanza raccomandazioni sui leader o sulle decisioni che vengono prese”. “I sacrifici di Gaza hanno stabilito una nuova tappa storica nel destino del popolo palestinese e nel destino della regione e dei suoi popoli”, secondo il segretario generale di Hezbollah.
“Uno degli errori più importanti del governo del nemico è quello di fissare obiettivi ambiziosi che non può raggiungere, come l’eliminazione di Hamas”, ha aggiunto il capo del partito sciita libanese ricordando che lo Stato ebraico “aveva già annunciato nel 2006 che il suo obiettivo era quello di eliminare Hezbollah, cosa che non è stata raggiunta”.
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)