I vaccini che verranno somministrati tra il 2016 e il 2030 potrebbero evitare oltre 36 milioni di decessi. A sostenerlo è uno studio di Harvard insieme a Gavi, in collaborazione con Vaccine Alliance e altri partner. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Health Affaires il cui obiettivo è stato quello di valutare l’impatto economico e sanitario dei vaccini per 10 malattie in 41 paesi in via di sviluppo.
Lo studio, finanziato da Bill e Melinda Gates Foundation, ha sostenuto che il migliore impatto che i vaccini possono avere sulla spesa economica dei paesi è quello di ridurre la povertà causata da molte patologie quali epatite b, morbillo ed altre, aiutando così un numero di ben 14 milioni di persone a evitare l’impoverimento dovuto alle spese sanitarie necessarie per sostenere le cure.
La ricerca ha inoltre premesso che il 20% più povero della popolazione rappresentasse oltre un quarto delle morti evitate dai vaccini. Di conseguenza, gli autori dello studio hanno ipotizzato che la somministrazione di vaccini aiuterà soprattutto i paesi più poveri in quanto comporterà una riduzione sia del numero di morti sia del numero di persone che trascinate in uno stato di povertà a causa delle spese sanitarie da affrontare.
“I vaccini non salvano solo vite umane, ma hanno anche un enorme impatto economico sulle famiglie, sulle comunità e sul sistema finanziario – afferma Seth Berkley, ceo di Gavi, the Vaccine Alliance – Un bambino in salute ha molte più possibilità di frequentare la scuola e,in futuro, diventare un membro produttivo della società, mentre le famiglie possono evitare i costi opprimenti che derivano dalla cura delle malattie. Come dimostra questo importante studio, ciò basta per salvare milioni di persone dalla miseria di uno stato di estrema povertà. Per realizzare quest’aspirazione, ora dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi affinchè ogni bambino, indipendentemente dalle sue origini, abbia accesso alle vaccinazioni necessarie“.