(Adnkronos) – Dopo 11 anni trascorsi in Mercedes, Lewis Hamilton passerà alla Ferrari dal 2025 con un “contratto pluriennale”, lo ha ufficializzato il Cavallino con l’annuncio che ha trasformato le indiscrezioni in news e ha messo nero su bianco l’affare che segna la fine di un’era nel circus e, sperano i tifosi di Maranello, l’inizio di un nuovo sodalizio vincente con il 39enne inglese a far coppia con Charles Leclerc. Per Hamilton, si prospetta un nuovo capitolo da aggiungere a una storia leggendaria. Sette titoli iridati, nel 2008 con la McLaren, nel 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020 con le frecce d’argento.
Sette volte campione del mondo, come il solo Schumacher prima di lui. È il pilota che ha ottenuto più vittorie, podi, pole position e punti nella storia del mondiale di F1. Nato a Stevenage, contea dell’Hertfordshire, metà origini inglesi e metà dall’America centrale, Stato di Grenada, mar dei Caraibi. I kart sono la prima passione: ama la velocità, impara a conoscerla, sa come gestirla e incanalarla verso vittorie e gloria. Kart Formula A e Formula Renault 2.0, la F3 Euro Series, la GP2. Quando corre sa fare solo una cosa: andare più forte degli altri. Il 2007 è l’alba della storia di Hamilton in F1. E’ la sua prima stagione ed è la prima con McLaren, che già lo aveva scelto da ragazzino. Hamilton sfiora anche il titolo al debutto, sfumato nel finale del Mondiale a favore sempre della Ferrari, quella di Kimi Raikkonen.
Nella memoria resta l’errore del britannico nel penultimo GP in Cina, col rientro ai box e l’uscita di pista sulla ghiaia che costerà il ritiro. Hamilton passa gran parte del Mondiale davanti a tutti e arriva all’ultimo appuntamento con 7 punti di margine. Perderà di uno, chiudendo settimo in Brasile con Raikkonen sul gradino più alto del podio. Finisce 110 a 109 per il finlandese. Quello resterà anche l’ultimo titolo piloti nella storia della rossa.
Si rifà l’anno successivo, quando si gioca il Mondiale in Brasile contro la Ferrari di Felipe Massa, padrone di casa. A Lewis basta un quinto posto ma, nel finale, è bagarre: la pioggia, Hamilton che perde posizioni, Massa che comanda. A tre giri dal termine Lewis scivola virtualmente al secondo posto della classifica Mondiale dopo essere stato superato da un altrettanto giovane e promettente pilota ai suoi esordi, si chiama Sebastian Vettel…Massa taglia il traguardo ma non è finita: Hamilton sorpassa Glock alla penultima curva, il pugno alzato, il titolo.
A 23 anni 9 mesi e 26 giorni: Lewis diventa il più giovane campione del mondo della storia. Lo batterà soltanto Vettel nel 2010. Negli anni seguenti la McLaren non riesce a garantire la stessa competitività, mentre sale in cattedra una nuova scuderia destinata a dominare, la Red Bull. Hamilton è quinto nel 2009, seguiranno un quarto, un quinto e un altro quarto posto fino al 2012, il suo ultimo anno in McLaren. Nel 2013 passa alla Mercedes. È Nico Rosberg il compagno di squadra, ma sarà per lo più un rivale. Intanto, la casella che Hamilton riempie nel mercato piloti è quella – nientemeno – di Michael Schumacher. Quasi un passaggio di consegne per la storia. Inizio in salita: nel 2013 arriva una sola vittoria in Ungheria e il Mondiale va a Vettel su Red Bull per il quarto anno di fila.
Nel 2014 si inizia con un ritiro nel primo GP australiano. Poi, praticamente, solo vittorie. Fino al titolo. La supremazia tecnica della Mercedes è netta: in Malesia Hamilton inizia a dominare, il che si traduce statisticamente nel suo primo Grand Chelem in carriera: pole position, giro veloce e testa del GP dal primo all’ultimo giro. Nella storia della F1 solo in 26 ce l’hanno fatta. Nel 2015 Hamilton vince ancora, il secondo Mondiale di fila e il terzo personale, chiudendo nuovamente davanti a Rosberg in classifica. È la stagione dove eguaglia e poi supera l’idolo Senna per GP vinti.
Se ne prende dieci in quell’anno, andando sempre a podio tranne che per due domeniche. Nel 2016 cede il mondiale a Rosberg. Il tedesco parte in testa al Mondiale e ci resta fino al decimo weekend dell’anno, Hamilton lo passa tra undicesima e quattordicesima tappa ma poi torna dietro. E insegue. Lewis eguaglia e supera Prost (Messico e Brasile) al secondo posto della classifica dei piloti con più vittorie di tutti i tempi e tiene viva la corsa Mondiale. Vince tutte le ultime quattro ma non basta: a Rosberg basta chiudere sempre secondo alle sue spalle e gli strappa il titolo per 5 punti.
Il 2017 è un nuovo anno di gloria per Lewis che tornerà ancora sul tetto del mondo, per la quarta volta personale e terza su Mercedes. Ad agosto, in Belgio, ottiene la 68/a pole eguagliando Schumacher, a Monza lo supera definitivamente stabilendo il record assoluto per la Formula 1. È un nuovo dominio: Lewis si laurea campione con due Gran Premi d’anticipo.
Nel 2018 Hamilton vince il 5° Mondiale con 11 successi, 17 podi (così come nel 2015 e nel 2016, record condiviso anche con Vettel e Schumacher) e 408 punti, un nuovo primato storico in una stagione di F1. Ciliegina sulla torta: nell’ultima gara supera i tremila punti iridati, è il primo di sempre a farlo. Nel 2019 Hamilton vince un nuovo Mondiale, migliorando sé stesso a raggiungendo i tre titoli di fila come mai aveva fatto prima d’ora. A Silverstone, in casa, diventa il primo a vincerci sei volte. Si prende otto dei primi dodici GP, mancando la vittoria per due gare di fila tra Spa e Monza. Quelle due gare le vince Charles Leclerc. A fine anno è nuovo titolo, il sesto personale, quinto con Mercedes, con 413 punti totali. Facendo l’unica cosa possibile: perfezionare il proprio record dell’anno precedente.
Nel 2020 conquista il quarto titolo di fila, il sesto negli ultimi sette anni, il settimo personale, eguagliando Schumacher. Hamilton e la Mercedes non sembrano avere rivali: vince con 124 punti di margine sul secondo. Solo Verstappen 2022 e 2023 e Vettel 2013 hanno fatto meglio. 11 e 25 ottobre 2020, due date entrate nella storia del motorsport. tra Germania e Portogallo vince la corsa numero 91 e 92, diventando il pilota più vincente di sempre nella storia di questo sport, superando la leggenda Schumi. Sarà anche 161° podio in carriera, 31° su pista differente, altro primato, ottenendo anche la 45/a gara utile a punti e il 18º hat trick.
Nel 2021 Lewis è alla caccia della storia, dell’ottavo titolo Mondiale per diventare il numero uno in solitario.
La RedBull si è fatta sotto, la rivalità con Verstappen è senza esclusione di colpi. Si arriva all’ultimo GP di Yas Marina in parità. The winner takes it all, risuonano gli Abba: chi vince prende tutto. È un altro thriller, come in Brasile 2008, ma con un esito diverso per Hamilton…È subito contatto al primo giro, Hamilton è mandato fuori da Max, ma Lewis resta davanti vedendo lo striscione del traguardo, di un traguardo storico. Poi il turning point è l’incidente di Latifi a sette giri dalla fine: la Safety Car, Verstappen con le soft, i piloti sdoppiati solo dai primi due, infinite polemiche.
Si torna a correre con un solo giro alla fine: Verstappen lo passa e vince il Mondiale. Da quel giorno Lewis non si avvicinerà più a un nuovo titolo Mondiale. Il predominio tecnico avuto per anni dalla Mercedes, ora, è in mano alla Red Bull, che torna a dominare come negli anni di Vettel. Verstappen stravince, quasi sempre. Hamilton chiude sesto nel 2022 (peggior risultato di sempre) e terzo nell’ultimo Mondiale del 2023. Il futuro, quello, è ancora tutto da scrivere…con la Ferrari. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)