(Adnkronos) – Un’espansione degli attacchi contro Israele dalla Siria. E’ quanto sarebbe stato deciso nella riunione segreta tra i leader di Hamas, tra cui Saleh al-Arouri e Khaled Meshal, che si è svolta la scorsa settimana in Turchia. Lo riporta il sito della tv israeliana Kan, citando fonti palestinesi a conoscenza dei dettagli della riunione.
Hamas, in una riunione segreta la nuova strategia
L’emittente sottolinea che Hamas può contare su un ramo militare non solo in Libano, ma anche in Siria. Quest’ultimo sarebbe composto da decine di miliziani, la maggior parte dei quali sarebbero basati nei campi profughi intorno Damasco, ma anche nel sud del Paese, nella zona di Quneitra e Daraa. Dopo l’indiscrezione di Kan, ieri sera quattro razzi sono stati lanciati dalla Siria verso le alture di Golan, riferisce Ynet, precisando che uno è caduto in un’area disabitata e tre sono caduti in territorio siriano.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno risposto aprendo il fuoco contro la fonte dei lanci. E’ stato intanto scoperto, nei pressi del valico di Erez tra Israele e Gaza, quello che viene considerato il tunnel più grande di Hamas. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane, secondo cui il sistema di gallerie sotterranee si estende per 4 chilometri, con l’ingresso a soli 400 metri dal valico di Erez, che veniva usato quotidianamente dai residenti di Gaza per entrare in Israele per lavoro o per cure mediche.
Voto
Il sistema è stato progettato da Mohammad Sinwar, fratello del leader di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, e comandante del battaglione Khan Yunis. Rinviato quindi il voto in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione elaborata dagli Emirati Arabi Uniti per un cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza.
Lo riporta il Guardian, precisando che il rinvio è legato alla necessità di riformulare il testo della bozza per rispondere alle obiezioni degli Stati Uniti ed evitare un nuovo veto. Il voto era previsto nelle prossime ore, ma gli Usa hanno dichiarato di non poter sostenere un riferimento alla cessazione delle ostilità, mentre potrebbero accettare la sospensione delle ostilità.
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