Gulag e Lager: realtà speculari di due regimi agli antipodi? Forse. Le finalità delle due terribili istituzioni furono completamente diverse. I gulag dovevano esprimere la potenza del regime e la sua forza nel contrastare gli oppositori, i lager erano l’attuazione di un preciso piano di sterminio di un popolo.
Cos’era un gulag
Nell’immaginario collettivo il termine gulag è sinonimo di prigione sovietica, in realtà indica l’intero sistema di detenzione sovietico basato sui lavori forzati. Infatti, la parola gulag è una abbreviazione di “Dipartimento dei campi di lavoro e rieducazione”. Creati per i detenuti generici, i gulag sono diventati tristemente famosi per aver recluso prigionieri politici.
Come nascono i gulag
I campi di lavoro forzati in Russia esistevano già in epoca zarista. Si hanno notizie delle colonie penali, dette katorga, a partire dal Seicento. Vi venivano spediti gli oppositori dello zar. Nel 1930 i katorga furono ristrutturati e presero il nome di gulag. Inizialmente nei gulag trovarono posto i criminali comuni e i kulaki, i contadini che si opponevano alla collettivizzazione. La collettivizzazione imponeva ai contadini l’abbandono delle fattorie singole per abbracciare l’agricoltura collettiva. In un secondo momento nei gulag trovarono posto i prigionieri politici. Si calcola che nel periodo delle purghe staliniane, tra il 1937 e il 1953, siano transitate nei gulag 3.7 milioni di persone.
Che funzione avevano i gulag
I gulag avevano due funzioni principali: allontanare i dissidenti politici e creare manodopera a basso costo. Relegando gli oppositori al potere nei campi di lavoro, solitamente collocati in luoghi lontanissimi, si tenevano al di fuori della vita politica e sociale. I detenuti nei campi di lavoro, inoltre, venivano impiegati nella realizzazione di infrastrutture importanti come ferrovie in luoghi nei quali la manodopera scarseggiava.
Dove erano i gulag
I campi di lavoro forzati erano realizzati solitamente in posti molto lontani e senza alcun collegamento della Russia, siti nei quali ai detenuti fosse precluso ogni contatto con l’esterno. In molti casi vennero riutilizzati vecchi monasteri. Uno dei primi campi fu costruito nelle isole Solovki nel Mar Bianco. Molti gulag si trovavano nella Siberia Nordorientale e nelle steppe del Kazakistan. Successivamente se ne costruirono nei luoghi in cui bisognava realizzare opere imponenti come una linea ferroviaria per la quale appunto si sfruttava la loro manodopera.
Differenze fra gulag e lager
Si potrebbe pensare che i campi di concentramento stanno ai nazisti come i gulag ai comunisti in maniera completamente speculare. Tra le due atrocità esistono, però, delle differenze. Uno dei primi a indagarle fu Primo Levi quando lesse “Arcipelago Gulag” di Aleksandr Solzenicyn. Nei lager nazisti trovarono posto i nemici dello Stato, come li definiva il regime nazista: socialisti, rom, omosessuali; dal 1938 in poi, i lager si riempirono di ebrei. La componente razziale era invece assente nei gulag che erano strumenti di repressione del dissenso. Nei campi di lavoro russi i detenuti erano sfruttati ai fini della manodopera. Nei lager nazisti gli ebrei erano destinati allo sterminio. Una delle caratteristiche della quotidianità vissuta da un prigioniero di un campo di concentramento e uno dei gulag, secondo quanto rilevò Levi, era la lingua. In Russia parlavano tutti la stessa lingua, mentre nei lager i detenuti provenivano da Paesi diversi e l’impossibilità di comprendere la lingua dei compagni e gli ordini impartiti dagli aguzzini rendeva tutti più isolati.
In copertina foto di Krzysztof Pluta da Pixabay