L’Africa, oltre il Covid, deve affrontare il ritorno dell’ebola con Guinea ed Uganda ufficialmente colpite da alcuni focolai che non stati messi sotto controllo.
Guinea e Uganda, il ritorno dell’ebola
L’allarme dopo la scoperta di 7 casi di febbre emorragica. “Siamo di fronte a un’epidemia“, ha detto il capo dell’Agenzia Sanitaria della Guinea Sakoba Keita, dopo un incontro sull’emergenza a Conakry, capitale del paese africano. Si contano già 3 morti. Non avveniva da 5 anni. Tutte le persone che sono state a contatto sono in isolamento. La presenza dell’Ebola è stata confermata da un laboratorio della capitale. I casi sono stati riscontrati nella regione di Nzerekore, dove nel 2013 era scoppiata l’epidemia.
I vaccini
L’Oms consegnerà rapidamente vaccini contro il virus Ebola. “Intendiamo consegnare rapidamente gli strumenti necessari per aiutare la Guinea, che ha sviluppato già una grande esperienza”, ha dichiarato in conferenza stampa a Ginevra il prof. Alfred George Ki-Zerbo dell’Oms al termine di una riunione con le autorità sanitarie di Conakry.
Due casi in Congo
L’annuncio della Guinea arriva una settimana dopo che il Congo orientale ha confermato di avere registrato casi. Nel Nord Kivu 2 persone sono morte anche qui per il virus dell’Ebola. Nel 2019 l’Oms dichiarò l’epidemia del virus ebola scoppiata in Congo come emergenza sanitaria internazionale.
Uganda e Guinea, storia di una epidemia che segna il suo ritorno
Nell’Africa occidentale l’Ebola tra il 2013 e il 2016 causò oltre 11.300 morti in 10 Paesi della regione. Il primo decesso si era registrato a fine gennaio a Gouecke, vicino alla frontiera con la Liberia. L’Ebola, un virus estremamente aggressivo che appartiene alla famiglia dei Filoviridae, fu scoperta nel 1976 in Congo e Sud Sudan.