Il rally è uno sport che seguito da tanti appassionati perché è adrenalinico, offre emozioni forti e fa vivere esperienze da brivido. Ma c’è chi non si accontenta di rimanere un semplice spettatore in strada, per quanto appassionato, o un amatore, c’è anche chi vorrebbe dedicare la propria vita a questo sport adrenalinico, come fare in questo caso? Quali sono i primi passi che un giovane appassionato deve compiere per poter dire “sono un pilota di rally” e disputare le gare?
Di seguito proponiamo una mini guida pratica con consigli preziosi e pratici su come diventare pilota di rally e trasformare così un sogno in realtà.
Il primo presupposto è che per diventare pilota di rally serva ovviamente avere molta passione per questo sport insieme ad una buona dose di amore per l’alta velocità e il rischio e, diversamente da quanto si potrebbe immaginare, anche grande prudenza alla guida e grande consapevolezza di quello che si sta facendo.
Non si tratta soltanto di genio e sregolatezza, dietro a tutto ciò ci sono anni di pratica e di esperienza il cui fulcro non è soltanto il divertimento e l’amore per questo sport ma anche la sicurezza da garantire alla propria persona mentre si è alla guida.
Detto questo, c’è da dire che il rally, a differenza della Formula 1, il Mondiale WRC ecc, è aperto a tutti.
La prima cosa da fare per poter pensare di iniziare una carriera come pilota di rally è possedere una patente di tipo B poiché vi permetterà di poter conseguire la licenza di pilota, ovvero la patente sportiva che abilita alla corsa agonistica.
Per ottenere la licenza di pilota in Italia occorre prima frequentare un corso di prima licenza organizzato dall’Aci (Automobile Club Italiano), corso al quale è possibile iscriversi, come si diceva, soltanto se si è in possesso una patente B.
Ci sono poi altri documenti necessari da dover presentare all’ACI per potersi iscrivere: il certificato di idoneità all’attività agonistica, quello della vaccinazione antitetanica, il versamento di 70 euro per il karting e un ulteriore versamento che può variare dai 70 ai 200 euro in base alla categoria di auto che si sceglie per le corse.
Nel nostro Paese c’è un Automobile Club (ACI) praticamente in ogni provincia in cui è possibile seguire il corso gratuitamente, il che è un’ottima notizia considerando che si tratta di uno sport piuttosto impegnativo in termini di costi. Un’altra buona notizia è il fatto che il corso non prevede esami ma è si tratta di un breve corso teorico con il quale vengono fornite, agli aspiranti piloti, le nozioni di base relative al mondo e alle regole dello sport automobilistico. Una volta terminato, si riceverà un attestato.
All’attestato va poi unito un certificato medico di idoneità alla pratica sportiva agonistica e un elettroencefalogramma per potersi poi presentare all’ACI e richiedere la licenza CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana).
Per quanto riguarda le licenze, si può aggiungere che ne esistono di diverse categorie, D, C, B e A, le quali indicano il diverso grado di esperienza del pilota e le sue capacità.
La categoria di licenza più importante per diventare piloti di rally è la C, poiché consente di gareggiare su territorio nazionale con vetture che superano i 2000 cc di cilindrata, questa licenza ha un costo che si aggira intorno ai 300 euro.
Se invece non ci si vuole fermare al solo territorio nazionale ma si desidera una licenza internazionale, ciò che occorre sono almeno dieci piazzamenti importanti in gare diverse o, in alternativa, sperare il test della Scuola di Pilotaggio Federale.
E questi sono i passaggi burocratici fondamentali da compiere prima di iniziare a fare sul serio. Una volta conseguita la licenza, è importante iniziare a frequentare il più possibile l’ambiente automobilistico e proporsi alle varie gare così da poter fare più gavetta possibile e acquisire esperienza.
Soltanto con la pratica e la dedizione è infatti possibile imparare a controllare la propria vettura, a conoscerla in ogni suo dettaglio. All’inizio non sarà necessario possedere un’auto preparata per gare da rally, è possibile però rivolgersi a delle società che permettono di noleggiare le auto per le gare agonistiche, i prezzi per il noleggio possono variare dai 1500 euro ai 3.00 in base alla categoria dell’auto e solitamente sono comprensivi di test pre-gara, benzina e assistenza meccanica.
Ciò che è invece fondamentale è trovare un navigatore, il co-pilota, figura molto importante con la quale è importante entrare in perfetta sintonia, e che si occupa di fornire tutte le informazioni chiave sul tracciato del circuito, cosa che deve in tempi rapidissimi, per la buona riuscita della gara e per far sì che la corsa si svolga in sicurezza.
Infine, occorre ricordare che per poter correre è obbligatorio disporre dell’abbigliamento adeguato, sempre avendo come priorità la sicurezza. L’abbigliamento comprende tuta, sottotuta, guanti, scarpe e soprattutto, casco e collare Hans omologati per proteggere al meglio testa e collo. Anche tutte le componenti dell’abbigliamento, inclusi casco e collare, non devono essere necessariamente acquistati, ma possono essere noleggiati, la disponibilità è ovviamente vasta in termini di misure e preferenze e il noleggio si aggira intorno agli 80-100 euro per ogni gara.