«In Siria nel corso del 2018 almeno tre bambini innocenti sono stati uccisi, ogni singolo giorno. Questo è solo il dato dei casi verificati dalle Nazioni Unite, per cui riteniamo che il numero reale sia molto più alto.» A dirlo è Geert Cappelaere, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa, intervenuto alla Conferenza dei Donatori per la Siria a Bruxelles.
«Da quando è iniziato il conflitto, il 15 marzo 2011, sono nati 5 milioni di bambini siriani: 4 milioni sono venuti alla luce in patria, 1 milione invece nei paesi confinanti, nati già profughi. 5 milioni di bambini che non hanno conosciuto nient’altro che l’impatto di una guerra brutale.»
A 8 anni esatti dall’inizio del conflitto, l’UNICEF ricorda che sono quasi 8 milioni i bambini la cui vita è stata sconvolta dalla crisi: 5 milioni sono quelli che hanno bisogno di assistenza umanitaria all’interno dei confini siriani, mentre oltre 2,5 milioni sono quelli rifugiati nei paesi limitrofi.
I bambini rappresentano quasi il 45% della popolazione bisognosa di aiuto, che conta complessivamente 11,7 milioni di civili in Siria e 5,7 milioni di siriani rifugiati all’estero.
Guerra in Siria: i numeri della tragedia
Quella che oggi entra nel suo nono anno è tuttora una delle più gravi crisi umanitarie al mondo.
Oltre l’83% della popolazione siriana vive oggi al di sotto della soglia di povertà, condizione che induce le famiglie a ricorrere a misure estreme per sopravvivere, come il lavoro minorile, i matrimoni precoci o l’arruolamento. Tutte scelte che comportano pesanti ripercussioni sulla psiche dei bambini.
Nel solo 2018 1.106 bambini sono rimasti uccisi e 748 feriti a seguito di attacchi armati, mentre 806 sono stati reclutati da gruppi armati.
360.000 bambini vivono in aree con accesso impedito alle organizzazioni umanitarie e circa 2,6 milioni di bambini sono sfollati all’interno del paese.
Nei paesi confinanti sono circa 10.000 i minorenni rifugiati privi o separati da familiari adulti, vulnerabili a situazioni di sfruttamento come il lavoro minorile e a causa della mancanza di documentazione legale.
Quasi 20.000 bambini siriani sotto i 5 anni sono affetti da malnutrizione acuta grave (la forma di malnutrizione più pericolosa per la sopravvivenza), mentre nel 2018 la malnutrizione acuta fra le donne in stato di gravidanza o in allattamento è più che raddoppiata.
6,5 milioni di siriani sono in condizioni di insicurezza alimentare, fattore che spinge a far lavorare o mendicare bambini anche di soli 3 anni pur di contribuire al sostentamento della famiglia.
Anni interminabili di guerra hanno drammaticamente ridotto l’accesso ai servizi sociali di base, impedendo a oltre 2 milioni di bambini – più di un terzo di quelli nel paese – di frequentare la scuola ed esponendo altri 1,3 milioni al rischio costante di doverla abbandonare.
Circa il 40% degli edifici scolastici sono stati danneggiati o distrutti durante la guerra, ben 120 gli attacchi documentati solamente nell’anno appena trascorso.
Nel 2018 le Nazioni Unite hanno inoltre verificato 142 attacchi contro infrastrutture e personale sanitario, il numero più alto dall’inizio del conflitto. Attualmente, solo metà delle strutture sanitarie è funzionante.
Almeno il 70% delle acque reflue non è trattato e la metà del sistema fognario non è funzionante, il che espone i bambini a seri pericoli per la loro salute.
Le famiglie che vivono in accampamenti o altri rifugi informali in Siria spendono oltre metà del proprio reddito per procurarsi acqua potabile.
Guerra in Siria: l’azione dell’UNICEF
L’UNICEF e le organizzazioni partner lavorano in Siria e in tutta la regione medio-orientale per proteggere i bambini e aiutarli ad affrontare l’impatto del conflitto e per recuperare la loro infanzia, migliorando l’accesso ai servizi per l’istruzione e al supporto psicosociale per i bambini e per coloro che se ne prendono cura..
Nel 2018 l’UNICEF, in Siria e nei paesi della reigione che ospitano rifugiati siriani, ha, fra l’altro:
- vaccinato quasi 30 milioni di bambini contro la polio
- assistito 1,8 milioni di bambini e donne colpiti da malnutrizione
- assicurato l’accesso ad acqua sicura per 14,6 milioni di persone
- garantito l’accesso all’istruzione (formale e non) a circa 6 milioni di bambini
- garantito misure di protezione a circa 2,6 milioni di adulti e minorenni
- oltre 1,7 milioni di bambini e adulti raggiunti da informazioni sui rischi connessi a mine e ordigni inesplosi.
Per il 2019 l’UNICEF ha l’obiettivo di raggiungere 7,4 milioni di bambini all’interno della Siria e nei paesi limitrofi colpiti dalla crisi dei rifugiati con aiuti nell’ambito della salute, della nutrizione, dell’acqua e dell’igiene, dell’istruzione e della protezione dell’infanzia.
Questi interventi sono previsti dall’Appello Umanitario UNICEF per i bambini siriani, che prevede un costo pari a 1,2 miliardi di dollari (rispettivamente 319,8 milioni per azioni in Siria e 892,3 milioni per i rifugiati nei paesi limitrofi).
Al momento l’appello risulta finanziato solamente per il 24% del fabbisogno.
Grazie alla generosità dei donatori italiani, dall’inizio della crisi, il Comitato Italiano per l’UNICEF ha contribuito agli interventi umanitari per i bambini siriani con 5,39 milioni di euro.