La rinomata azienda fiorentina è il fiore all’occhiello nel nostro caro Belpaese. Nome prestigioso, conosciuto in tutto il mondo da ben 93 anni, che conta tanti store quanti uffici in tutto il mondo. Come ben sappiamo di “made in Italy” è rimasto solo il nome, poiché la società da diversi anni fa parte del gruppo francese Kering, quotato a Parigi nel Cac40.
Ed è proprio ai piani alti che questa mattina, si rende nota con tanto di comunicato stampa ufficiale del cambio di guardia della decennale collaborazione con la coppia che ha portato la casa di moda al successo e al prestigio. Frida Giannini, direttore artistico da ben oltre 12 anni e il compagno, nonché amministratore delegato della società, Patrizio Di Marco. Dodici anni di splendore, innovazione, al top, sono questi gli anni che hanno legato indissolubilmente una degli art director più creative e in gamba nel panorama del fashion style con casa Gucci. Ma la Giannini prima di lasciare l’ambita poltrona ha ben riflettuto a lungo, già poiché una decisione di tal calibro va ponderata meticolosamente.
Discorso analogo per il Ceo della società, che ha già un successore pronto a prendere in mano le redini da gennaio 2015, Marco Bizzarri, già manager in attivo di Bottega Venta, altro brand dell’azionista francese del marchio italiano. Mentre ancora top secret il nome dell’erede della Giannini, che andrà via alla fine del mese di febbraio, dopo la presentazione della sua ultima collezione donna autunno/inverno 2015-2016. La stessa ha cosi dichiarato nel medesimo comunicato di Francoise-Henri Pinault, presidente e Ceo del gruppo Kering:
“È stato un piacere per me lavorare con Patrizio in questi anni, e performance ottenute da Gucci durante il suo incarico avvalorano il suo successo. […] La sua visione strategica, la sua passione, la sua dedizione e il suo carisma sono stati essenziali per portare Gucci dove si trova oggi. Desidero ringraziarlo di cuore ed augurargli in meglio per i suoi progetti futuri”.
I grandi capi assicurano che questa transizione non avrà alcun impatto sull’organizzazione delle attività lusso. Senza dubbio perde due punte di diamanti vincenti, ma siamo certi che gli stessi hanno ben nascosto uno o più assi nella manica, da rilanciare al momento opportuno.