Nella lettera Greenpeace mostra vivo apprezzamento per la Conferenza che si sta tenendo in Vaticano sul tema dei cambiamenti climatici, “i cui effetti già colpiscono milioni di persone, specialmente tra i poveri: i più vulnerabili e i meno responsabili del riscaldamento globale”.
“Una delle maggiori minacce per il clima della Terra proviene dallo sfruttamento irresponsabile di carbone e petrolio”, si legge nella lettera a firma di Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, che oggi sta seguendo la Conferenza in Vaticano. “I governi mostrano poca saggezza in questo campo e grandi interessi industriali sono ancora legati a queste fonti di energia, distruttive per l’ambiente, per il clima e oggetto di sanguinosi conflitti. Le conseguenze per la vita umana sono disastrose e spesso non vengono colte fino in fondo. Eppure i segnali sono tanti: fenomeni meteorologici estremi, scioglimento dei ghiacci, siccità, alluvioni, tempeste, carestie. E anche crescenti migrazioni di intere popolazioni in cerca di condizioni ambientali più favorevoli”.
Abbiamo il dovere di dare aiuto e sollievo immediato ai migranti, ma altrettanto importante è non negare il legame con le ragioni profonde che spingono le persone a migrare: fame, povertà, violenza, conflitti per l’accesso alle risorse. Tutte questioni che possono essere esacerbate – e già lo sono – dai cambiamenti climatici in corso.
“È per questo, Sua Santità, che Le chiediamo di rivolgere un appello a tutti i governi e ai leader dell’industria perché s’impegnino concretamente nella direzione del contrasto al riscaldamento globale, per un sistema energetico basato al 100 per cento sulle fonti rinnovabili, che sia accessibile a tutte le persone nel Pianeta”, conclude Onufrio nella lettera.
Al Vertice ONU sui cambiamenti climatici dello scorso settembre, il Summit interreligioso ha presentato una dichiarazione comune di responsabilità a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Allo stesso tempo, i rappresentanti dei gruppi religiosi hanno chiesto ai governi di assicurare l’accesso per tutti alle fonti di energia rinnovabile e l’eliminazione dei combustibili fossili entro il 2050.
La scienza climatica è chiara: per evitare gli impatti più disastrosi relativi ai cambiamenti climatici e mantenere l’aumento di temperatura globale ben al di sotto dei 2°C (meglio se 1,5°C) dobbiamo azzerare le emissioni da carbone, petrolio e gas entro la metà del secolo. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo in tempo utile è una rapida transizione verso uno scenario che sia 100 per cento rinnovabile per tutti.