Sapete cosa è il Green Tech? Parliamo di un settore in forte crescita che prende a piene mani dai problemi che oggigiorno sono sempre più preponderanti: la decarbonizzazione. Protagonista della storia di oggi è South Pole.
Green Tech: cos’è?
La tecnologia ambientale consiste nell’applicazione di una o più scienze ambientali con l’obiettivo di monitorare, modellare e conservare l’ ambiente naturale per frenare gli impatti negativi del coinvolgimento umano. Il termine è anche usato per descrivere tecnologie che usano energie rinnovabili come il fotovoltaico o le turbine eoliche. L’avrete intuito, quindi, che lo sviluppo sostenibile è il cuore della Green Tech.
Intervista a Renan Heberge, CEO di South Pole
Siamo arrivati, quindi, al momento dell’intervista per la storia di oggi. Protagonista della nostra intervista è Renan Heberge, CEO di South Pole, una realtà tutta da scoprire grazie alle domande che abbiamo rivolto a loro:
Cos’è South Pole?
South Pole, fondata in Svizzera e operante in 50 paesi con 23 sedi e 700 dipendenti, è uno dei leader mondiali nel crescente settore della mitigazione climatica. Negli ultimi 7 anni le startup green che hanno assunto valorizzazioni superiori al miliardo di dollari sono 78, di cui 43 nel settore della mobilità e dei trasporti; 13 nel settore dell’agricoltura, dell’alimentazione e tutela del territorio; 10 nell’industria della meccatronica e della logistica; 10 nella produzione di beni e solo 9 nel settore energetico.
Quanto vale il green tech?
Secondo l’ultimo State of Climate Tech Report di PwC, nel 2021 il capitale investito nelle startup green è cresciuto del 210% rispetto al 2020, toccando quota 87,5 miliardi di dollari di raccolta. Un trend che, secondo dati parziali, sembrerebbe essere proseguito anche nel 2022. Quanto all’Italia, il numero di startup a significativo impatto sociale e ambientale a fine 2021 è di 486 (secondo il Social Innovation Monitor dell’Università di Torino) ed è cresciuto del 28,2% rispetto alle 349 società rilevate alla fine del 2020. Sono ancora poche sul totale generale delle Startup Innovative (dal 3,1% di fine 2020 al 3,8% del 2021), ma in crescita. Servono però investimenti, di sistema, importanti e serve una strategia.
Sostenibilità e digitale come “vanno d’accordo”?
Se la tensione verso la sostenibilità è un fatto acclarato, quello che emerge ancora troppo poco è la strettissima correlazione tra tale transizione e il processo di digitalizzazione in corso, che è abilitato dalle startup. Vediamo sempre più realtà di grande prospettiva che stanno sviluppando soluzioni in verticali tecnologici che rappresentano l’infrastruttura su cui verranno costruiti i modelli di consumo e produzione sostenibili di domani, che siano anche più resilienti rispetto ai cambiamenti climatici già in atto. Ed è chiaro che il trend veda in prima linea i migliori talenti e gli imprenditori più capaci, che in queste sfide epocali si riconoscono anche da un punto di vista culturale.
Quanta è alta l’attenzione verso il tema della sostenibilità ambientale?
Tutti i segnali indicano una sempre crescente attenzione verso soluzioni digitali che consentano una efficiente (e sperabilmente rapida) transizione verso un mondo più sostenibile. Dalle azioni normative e regolamentari sovranazionali e nazionali, alle richieste dei consumatori, al mondo finanziario, i fattori che portano l’onda “green” a essere sempre più alta e potente sono molteplici. Noi vogliamo puntare su coloro che sapranno cavalcare quest’onda fino in fondo, contribuendo a creare l’infrastruttura sostenibile del domani.