Arriva l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, dalla pa ai professionisti. Il via libera è stato dato ieri al termine del consiglio dei ministri che con voto unanime ha accolto le indicazioni della cabina di regia. Scatterà a partire dal prossimo 15 ottobre e sarà valido fino al 31 dicembre, data in cui scade (almeno per il momento) lo stato d’emergenza. Negli otto articoli del decreto sono incluse anche le disposizioni sui tamponi per chi non è vaccinato e le multe per i trasgressori.
Obbligo del green pass per i lavoratori della pa
Saranno obbligati a esibire il green pass:
- dipendenti pubblici;
- dipendenti di aziende private;
- lavoratori di studi professionali;
- lavoratori con partita iva;
- lavoratori occasionali (elettricisti e idraulici);
- fornitori della pubblica amministrazione;
- colf;
- baby sitter;
- operatori in associazioni di volontariato.
Dall’obbligo sono esclusi tutti coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute. I soggetti in questione dovranno dimostrarlo con apposita certificazione medica e potranno accedere, ove possibile, allo smart working. Per loro è a anche la gratuità del tampone al quale inevitabilmente dovranno sottoporsi.
Controlli e sanzioni
Vediamo cosa accadrà nel mondo del lavoro a partire dal prossimo 15 ottobre:
- I lavoratori non ancora in possesso del green pass (cioè non vaccinati) non potranno presentarsi sul luogo di lavoro e la loro sarà considerata assenza ingiustificata. Nelle aziende private, dopo un giorno di assenza scatterà la sospensione dal lavoro e dallo stipendio mentre nel settore pubblico scatterà dopo 5 giorni. La sospensione è attiva fino alla presentazione del green pass o, in mancanza della certificazione vaccinale, fino al 31 dicembre. In ogni caso al lavoratore sarà conservato il posto di lavoro.
- Chi è guarito dal Covid e ha ricevuto la prima dose di vaccino riceverà subito il green pass.
- L’onere del controllo del green pass è in capo al datore di lavoro, che sia amministrazione pubblica o imprenditore privato, il quale dovrà individuare autonomamente le strategie di controllo più idonee.
- Per il lavoratore che aggira i controlli come per il datore che non li effettua sono previste sanzioni che vanno dai 600 ai 1.500 euro.
- Il costo dei tamponi per chi ha scelto di non vaccinarsi ammonterà a 15 euro per i maggiorenni e 8 per i minori.
- La validità del tampone rapido sarà di 48 ore, 72 ore per quello molecolare.
Le farmacie che non adegueranno i prezzi dei tamponi alle linee comprese nel decreto rischiano la chiusura per 30 giorni.
Il pomo della discordia
Considerato strumento di discriminazione da un lato, unica via per uscire dalla pandemia dall’altro, il green pass è stato il pomo della discordia di queste ultime settimane. La graduale estensione dell’obbligo della certificazione verde dal settore della ristorazione a quello del lavoro, vista da alcune forse politiche come una costrizione alla vaccinazione, ha portato più volte a spaccature nella compagine di governo. Il risultato di questo super green pass rappresenta al momento un unicum nel mondo. Un modo per accelerare ulteriormente la campagna vaccinale senza ricorrere all’obbligo vaccinale per categorie come quella dei lavoratori della pubblica amministrazione e non. La variante Delta, attualmente dominante, ha infatti reso necessario stabilire modificare il target della popolazione vaccinata dal 75% al 90%.
In copertina foto di Ronald Carreño da Pixabay