Come dichiarato dal presidente del Consiglio Mario Draghi al termine della riunione ministeriale del G20 Turismo, uno degli obiettivi della prossima estate sarà far ripartire questo comparto molto penalizzato dalla pandemia. Per consentire ai turisti di viaggiare all’interno dell’Europa, le istituzioni comunitarie stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli perché vada in vigore il green pass europeo. Nell’attesa che questo documento venga approvato, l’Italia ha deciso di anticipare mettendo a disposizione già tra qualche giorno una carta verde nazionale. Vediamo come funziona il green pass.
Come funziona il green pass
Il certificato verde nazionale, che entrerà in vigore a partire dal 15 maggio, all’inizio sarà un semplice documento che dovrà attestare, come più volte anticipato, una delle seguenti condizioni:
- aver ricevuto entrambe le dosi di vaccino;
- aver contratto il virus ed essere guariti;
- aver fatto un tampone molecolare con risultato negativo.
In ogni caso il certificato potrà essere prodotto in formato cartaceo o digitale. Il pass verde nazionale, lo ricordiamo, sarà obbligatorio per viaggiare da e verso regioni d’Italia arancioni e rosse. Per spostarsi tra regioni gialle (anche se nel tragitto si attraversano regioni rosse o arancioni) non sarà necessario esibire alcun certificato.
Chi rilascia il certificato
A chi si richiede il green pass? La risposta dipende, ovviamente dalle motivazioni che vi sono alla base. Il certificato di avvenuta vaccinazione è rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione o dal sanitario (nel caso dei medici di base). Può essere rilasciato, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale e ha una validità di sei mesi. Il dato di riferimento è l’iniezione della seconda dose di vaccino.
Coloro che hanno contratto il virus e sono guariti possono richiedere il certificato di avvenuta guarigione ai medici di base e ai pediatri o all’azienda ospedaliera presso la quale sono stati ricoverati. Potrà essere, anche questo, in formato cartaceo o digitale e avrà una validità di sei mesi a partire dalla guarigione.
Nel caso in cui non si rientri in nessuna delle due casistiche precedenti e bisogna ricorrere al tampone, questo dovrà essere eseguito non oltre le 48 ore prima della partenza e il certificato sarà rilasciato dalla struttura che ha effettuato il test: asl, strutture private convenzionate, farmacie abilitate, medici di base abilitati. Il green pass deve essere prodotto anche per i minori a partire dai tre anni d’età.
Il green pass europeo
I criteri di validità della carta verde nazionale saranno validi anche per il green pass europeo che entrerà in vigore nel mese di giugno. Consentirà ai turisti di viaggiare nei Paesi europei senza sottoporsi a periodi di quarantena. Sarà creato un sistema europeo di gestione dei nuovi certificati Covid al quale potranno partecipare anche i Paesi al di fuori dell’Unione. La certificazione potrà essere cartacea o digitale e sarà supportata da un’app con QR Code. I criteri dell’Unione europea saranno semplicemente raccomandati, spetterà ai singoli Stati poi decidere quali tipologie di persone far entrare. L’ipotesi del tampone negativo, per esempio, come sostenuto anche dal virologo Roberto Burioni, non rappresenta un’opzione sicura. Un viaggiatore risultato negativo a un tampone potrebbe essere semplicemente in una fase di incubazione. Bisognerà, infine, capire se i mezzi di trasporto continueranno a mantenere in vigore le norme anti Covid sulla capienza.