È proprio così, non esiste alcuna legge che regoli il diritto di precedenza per le donne in stato interessante. Tutto è riconducibile al mero senso civico dell’individuo che, nella maggior parte dei casi, tende a ignorare la questione. Nonostante i cartelli presenti in quasi tutti gli esercizi commerciali che invitano esplicitamente a dare precedenza alle donne in gravidanza la maggior parte delle persone fa finta di nulla e se la donna chiede di passare avanti, tanti tendono anche a mostrarsi disturbati. È pur vero che la legge è uguale per tutti e che tutti siamo uguali ma ci sono delle differenze sostanziali che non possono essere ignorate.
Senso civico
Non esistendo una regolamentazione in materia se non viene concessa la precedenza alla donna in gravidanza purtroppo non ci si può lamentare in alcun modo poiché non si commette alcun illecito. Non è raro assistere a scene in cui addirittura si viene scavalcati. In una nota catena di negozi di mobili e accessori per l’ arredamento ad ogni cassa ci sono dei cartelli che invitano esplicitamente la clientela a dare precedenza a donne in gravidanza e a persone non abili. Non sempre questo invito viene rispettato, le persone in fila tendono a guardare sotto occhio e a ignorare affrettandosi a mettere i propri acquisti sul rullo per evitare inconvenienti. Molte donne di vari corsi preparto della provincia di Napoli interpellate sulla questione hanno riferito di dover chiedere ogni volta all’inserviente di turno, al cassiere, al banconista della macelleria, la cortesia di non fare la fila poiché in stato interessante, ricevendo, in qualche raro caso, anche strane risposte come “Signora chieda agli altri clienti , non vorrei dover litigare con qualcuno”. Così come in altri casi le cassiere, per lo più donne, hanno invitato le donne panciute a farsi avanti ignorando le reazioni degli altri clienti.
C’è da aggiungere poi che la clientela standard tende a mostrarsi veramente poco disponibile al riguardo. In alcuni casi addirittura, in barba al buon senso generale, queste donne sono state addirittura superate in alcune file e davanti alle loro lamentele la maggior parte delle persone ha utilizzato la fretta come scusa principale.
In rari casi si è riferito di persone mostratesi solidali e in particolare parliamo di donne giovani con bambini piccoli al seguito, soggetti quindi che in qualche modo simpatizzavano con la gravidanza. Qualcuna di queste ha gentilmente ceduto il passo preoccupandosi del peso e della urgenza continua di andare al bagno.
Insomma è davvero raro trovare in giro un pó di senso civico, forse per la fretta, per la frenetica e quotidiana routine che fa dell’uomo un animale poco umano. Forse perché si diventa sordi al richiamo del buon senso della buona educazione o semplicemente perché si è egoisti. Qualunque sia la motivazione sono tante le lamentele delle donne gravide in merito alla questione precedenza e moltissime credono che sia d’obbligo elaborare una normativa. Per ora il legislatore non si esprime e il presunto diritto di precedenza resta una mera questione di buon senso e civiltà .
Il caso
È di qualche anno fa la notizia che ha generato non poche polemiche e indignazione, un cartello affisso nel presidio di Largo Rovani della ASL Roma 1 precisava: “Non esistendo normativa in merito al diritto di precedenza, invalidi e donne in gravidanza verranno accettati allo sportello solo provvisti di numero. Pertanto il diritto di precedenza è a discrezione degli utenti secondo il buon senso e l’umana cortesia“.
Iniziativa questa, che ha generato tante polemiche e ha costretto l’ASL a rimuovere il cartello che si prestava a fraintendimenti e poteva indurre, involontariamente, a prestare meno riguardo alle persone più fragili”, come ha rilevato Adnkronos Salute che ha contattato l’azienda sanitaria locale.