Il governo italiano che, da parte del suo premier Giorgia Meloni in primis ma non solo, si vuole accreditare come governo conservatore cercando di scrollarsi di dosso l’etichetta di governo di destra- destra (o ultradestra se volete). In realtà, però, ogni occasione sembra ormai buona per tirare fuori quella che è la vera anima di questa compagine che è quella della più profonda destra che mai si possa immaginare che non ha nulla a che vedere nemmeno con la più volte sbandierata destra sociale
Va bene il marketing, in politica ormai sta diventando vitale come in tante altre attività quotidiane, ma bluffare nell’arte del governo deve essere fatto con circospezione e senza strafare ma chi sta al governo oggi in Italia comincia a pagare quella naturale assuefazione che si accumula con la detenzione del potere che fa diventare sfacciati e poco guardinghi.
Problema internazionale
A livello internazionale, qualcuno ha detto, si è realizzato il capolavoro di Giorgia Meloni. Da capo dei conservatori europei, nonostante avesse portato avanti la sua campagna elettorale contro la matrigna Europa come uno dei suoi pilastri fondanti, si è andata a sedere nel consesso europeo formalmente distante da Orban & co. ma, nei fatti, assolutamente vicino a questi ed il fatto ultimo dimostra ampiamente la subalternità di chi gridava prima gli italiani ma con approccio a geometria variabile.
Sulla guerra in Ucraina ed il pedissequo invio di armi e soldi si sono riempite paginate di giornali (anche se pochi in verità). Sul rapporto assolutamente chino nei confronti di NATO e USA anche si è detto, seppure mai abbastanza. Il culmine però lo si è raggiunto nei confronti dei fatti ignobili del 7 ottobre: momento dal quale non una parola che sia una è stata spesa dal governo italiano per rimarcare le assurde stragi realizzate a Gaza a danno della popolazione civile palestinese. Il tabù Israle è un macigno enorme sulla politica estera italiana.
Tralasciamo il famoso Piano Mattei che commenteremo a tempo debito ma che si presenta come l’ennesimo atto della mentalità tardo coloniale tanto cara a tanta Europa e non solo.
Problema diritti civili
Non si perde occasione per cercare di far fare passi indietro alle conquiste sociali tanto faticosamente raggiunte nei decenni nel nostro Paese. Che sia aborto o discriminazioni di genere; eutanasia o parità la solfa del revisionismo impera.
Problema occupazione centri di potere
La RAI è solo l’emblema dell’occupazione messa in pratica. Sia chiaro non s’è inventato nulla la destra questa è proprio la strada della continuità con le azioni poste in essere dalla sinistra (o sedicente tale) negli ultimi decenni. Nessuna discontinuità, anzi se quelli qualche briciola qua e la per residuo di dignità la lasciavano questi non lasciano nulla, ma proprio nulla.
Problema della storia e la memoria
Si cerca di accreditare il concetto fasullo di memoria condivisa su tutto quello che è stato antifascismo e così se non si può togliere il 25 aprile si rinforza il giorno del ricordo dei caduti nelle Foibe e così via, giocando con la storia come si può fare con l’allegro chimico. Si cerca di rivalutare personaggi politici e persino leggi e leggine fasciste in nome della ‘memoria condivisa’. Signori: la memoria è individuale e non potrà mai essere condivisa; la storia (quella che volete riscrivere a vostro piacimento) è altra cosa e – con tutta la più buona volontà e con tutti i machiavellismi possibili che mettete in atto – non ci riuscirete mai a cambiarla.
Problema della costituzionalità delle riforme
Il problema di costituzionalità delle riforme proposte dal governo dal Premierato in giù non celano nemmeno più la voglia spasmodica di mettere mano alla Carta antifascista scritta dai Padri della Patria. La necessità è quella di cambiare le regole per cambiare il gioco. Buttare a mare il parlamentarismo in nome dell’uomo solo al comando: proprio la negazione di ogni presupposto democratico che in Assemblea Costituente si cercò di evitare mettendo insieme Togliatti e De Gasperi, Pertini e Calamandrei, Iotti e Anselmi e tanti altri a cui dobbiamo tutto.
La mistificazione storica e giuridica che si sta cercando di portare avanti è la cifra della pericolosità di quest’azione di governo. Tralasciando i disastri in materia economica e sociale che discenderanno dalla scellerata Autonomia Differenziata che fa accapponare la pelle per la sua drammaticità in quello che significherà una volta attuata.
La sinistra? L’Opposizione? Buon sonno, mi raccomando non svegliatevi!
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