Il rapporto tra il governo e la magistratura è spesso un tema delicato in qualsiasi democrazia. La separazione dei poteri è un principio fondamentale, ma a volte emergono tensioni tra il potere esecutivo e il sistema giudiziario.
Il governo Meloni percepisce la magistratura come ostile o politicamente orientata soprattutto se vi sono indagini o procedimenti giudiziari che coinvolgono membri del governo o del partito?
Che succede fra governo e magistratura?
Questo atteggiamento parrebbe riflettersi nelle dichiarazioni pubbliche, critiche nei confronti delle decisioni giudiziarie e persino proposte di riforma del sistema giudiziario per garantire una maggiore trasparenza e imparzialità.
D’altro canto, la magistratura è forse preoccupata per la preservazione dell’indipendenza giudiziaria e percepisce il governo Meloni come una potenziale minaccia a tale principio? Le iniziative legislative (riforme) o le dichiarazioni che sembrano mettere in discussione l’autonomia del potere giudiziario potrebbero generare resistenza e conflitto?
Crosetto e Nordio
Tutta la vicenda che parte dalle affermazioni del ministro della difesa risulta emblematica: la paventata azione non lineare di parte della magistratura è un’accusa pesante che Guido Crosetto dovrà, necessariamente, corroborare di prove tangibili nelle sedi istituzionali all’uopo dedicate e, speriamo, non sulle colonne dei soliti giornali.
Il ministro di grazia e giustizia Nordio, ha dichiarato “Non temo un attacco della Magistratura, e non lo teme nemmeno Crosetto“. “Credo che Crosetto abbia interpretato quello che è un sentimento abbastanza diffuso che si è creato soprattutto in questi decenni ed è stato acuito dallo scandalo Palamara, dove c’è stata una ferita che non si è ancora rimarginata e che ha trovato il suo elemento più brutale in quella frase pronunciata da due magistrati: ‘Salvini è innocente ma bisogna attaccarlo“. Una frase blasfema, sacrilega per due magistrati, sulla quale ci sarebbe dovuto essere un’indignazione generale e sulla quale invece, purtroppo, la stessa magistratura non ha fatto una luce piena. Anche perché Palamara ha detto che non era l’unica volta“. (Adn Kronos. n.d.r)
Veleni, dunque, mai del tutto assorbiti che preludono a nuove tempeste fra governo e magistratura?
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