Ogni anno milioni di automobilisti, poco prima dell’inizio della stagione invernale, provvedono alla sostituzione degli pneumatici, equipaggiando la propria auto con le gomme invernali, soprattutto se queste stanno per raggiungere il limite di usura previsto dalla legge. L’intervento è obbligatorio, invece, se in precedenza il veicolo montava le coperture estive.
Queste ultime, infatti, stando a quanto stabilito dalle normative vigenti e in base alle indicazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, hanno un ambito di utilizzo piuttosto limitato, in quanto sono consentite solo su strade non interessate dall’obbligo di dotazioni invernali, anche al di fuori del periodo canonico che va da novembre ad aprile. Di contro, è possibile circolare con a bordo gli pneumatici invernali senza limitazioni per tutto l’anno solare, il che potrebbe apparentemente agevolare la scelta da parte degli automobilisti. In realtà, non tutte le gomme di questo tipo sono uguali, anzi: esistono due categorie con caratteristiche ben distinte, funzionali a specifici contesti di utilizzo. Di seguito, vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.
Gomme per uso invernali: la marcatura ‘MS’
La maggior parte degli pneumatici adatti all’utilizzo invernale reca la sigla ‘MS’ (o anche ‘M-S’, ‘M+S’), impressa sulla spalla assieme agli altri codici; le due lettere stanno, rispettivamente, per mud e snow, ovvero ‘fango’ e ‘neve’ in inglese. Questo tipo di marcatura viene impresso dal produttore della gomma, e rappresenta un’indicazione circa le caratteristiche dello pneumatico e le sue possibilità di utilizzo; le coperture ‘MS’, infatti, possono essere impiegate durante la stagione invernale, in presenza di fango, ghiaccio o neve sul fondo stradale. La tassellatura del battistrada, infatti, garantisce il grip necessario affinché il veicolo non perda trazione e aderenza durante la marcia. Inoltre, la presenza di silice nella mescola, rende lo pneumatico più elastico, e quindi in grado di sopportare temperature inferiori ai 7°.
Pneumatici per condizioni estreme: il ‘simbolo alpino’
Il simbolo alpino è il logo che contraddistingue gli pneumatici invernali adatti a condizioni climatico ambientali particolarmente severe. Spesso è composto da una parte grafica – un fiocco di neve all’interno del profilo di una montagna a tre picchi – e da un codice alfanumerico, ovvero 3PMSF (acronimo di 3 Peak Mountain Snow Flake). Possono essere contrassegnati con il codice o il simbolo (o entrambi) solo le gomme di tipo MS che superano un ciclo di omologazione regolamentato a livello comunitario (Regolamento UNECE n. 117), che prevede test specifici condotti da un soggetto terzo. Pertanto, non sono i produttori a decidere se una gomma può essere omologata o meno, ma spetta ad un organo tecnico preposto condurre le prove di aderenza e le altre verifiche del caso.
Il Regolamento comunitario, infatti, definisce le gomme invernali per condizioni estre come pneumatici “il cui battistrada abbia una scolpitura, una mescola o una struttura progettate per un uso specifico in condizioni di neve estreme“, purché rispettino condizioni tecniche specifiche; le gomme per autovetture, ad esempio, devono presentare un valore minimo dell’indice di aderenza sulla neve tra 1,07 e 1,1 per poter ottenere l’omologazione.
Non è un caso se in molti paesi del Nord Europa, le gomme 3PMFS sono consigliate o obbligatorie quando le condizioni climatiche pregiudicano la sicurezza stradale; in Italia non vige alcun obbligo specifico, sebbene in alcune aree montane e pedemontane rappresentino l’opzione migliore possibile. Anche per questo, in commercio sono ormai disponibili tantissimi modelli, sicuri ed affidabili, come quelli della gamma Yokohama BluEarth-Winter V906, inclusi anche nel catalogo dello store online di Euroimportpneumatici.
Più in generale, il simbolo alpino denota capacità prestazionali superiori rispetto al solo contrassegno MS; le gomme invernali che hanno ottenuto l’omologazione per le condizioni ‘estreme’, garantiscono performance più elevate non solo quando il manto stradale è completamente ricoperto di neve o ghiaccio, ma anche quando le temperature oscillano attorno allo zero.
Immagine di copertina: DepositPhotos