L’amica Patrizia mi invita ad una serata di racconti e gnocchi. Decido di accettare a scatola chiusa per il piacere di rivederla dopo tanto tempo e per il goloso amore verso gli gnocchi domenicali della mia infanzia nella cui preparazione tutta la famiglia veniva coinvolta ed io, la più piccola, col compito di adagiarli e distanziarli su una tavola di legno affinché asciugassero prima della cottura. Dopo non si era mai contenti della riuscita, una volta troppo duri, l’altra troppo morbidi, ma il sugo…mmmmm, sempre all’altezza.
Arriviamo al Centro di Alimentazione Consapevole che ospita la narratrice-cuoca, Mariella Fabbris, e ci accomodiamo in un bell’ambiente accogliente ed informale tra persone sorridenti e bendisposte alla reciproca conoscenza e a tutto quello che la serata saprà offrire.
Mariella coi suoi modi spicci e attenti inizia a narrare di Cibo Angelico, una storia liberamente tratta dal racconto “Il beato Angelico” che l’autore Antonio Tabucchi le ha affidato, ed è subito affabulazione, rapimento che ti trasporta altrove, in una cucina contadina col focolare acceso e l’ava intenta a salvare pennuti, forse angeli caduti nell’orto, e a inventarsi per loro un piatto angelico coi prodotti della terra, patate, farina, pomodori e profumato basilico che la stessa narratrice-sacerdotessa ci offre a mo di ostia.
Intanto che narra Mariella pela e schiaccia patate, le unisce alla farina, forma i salsicciotti da tagliare in morbidi gnocchi, li cuoce e li condisce con tre sughi che richiamano l’unità d’Italia, rosso pomodoro, verde pesto, bianco gorgonzola. Per il dolce prepara una salsa, mai assaggiata, a base di burro, uvetta, cannella e parmigiano, buonissima sugli gnocchi.
La sua bravura naturale, eppure rigorosa, di attrice, mi sorprende e mi cattura fin quando narrando, narrando, ci racconta del suo legame con Napoli, col teatro Nuovo che accoglieva gli spettacoli del suo gruppo: Il Teatro Settimo!
E’ Mariella Fabbris, come ho fatto a non pensarci? Ecco da dove arriva il suo talento narrativo. Ho molto amato il Teatro Settimo ed il suo modo di fare spettacolo, Mariella Fabbris, col regista Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e Adriana Zamboni, è stata una delle fondatrici del “Laboratorio Teatro Settimo Torinese” nel 1982.
Con spettacoli quali “Elementi di Struttura del sentimento” tratto da “Le affinità elettive” di Goethe, il gruppo vinse importanti premi ed ottenne il consenso del pubblico e della critica italiana ed internazionale per la ricerca drammaturgica e il ritorno della narrazione a teatro.
E’ di questi giorni la notizia della segnalazione per l’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello del film “Mirafiori Lunapark” con la regia di S. Polito.
Maestra nella narrazione, nella preparazione di gnocchi angelici e nel favorire sorrisi, scambi di parole e gentilezze tra i beati presenti, sconosciuti tra loro, Mariella ci racconta dei suoi impegni con “Città della scienza” le scuole, il teatro e gli appuntamenti coi futuri gnocchi e acciughe da preparare in giro per il mondo, per ‘fare teatro’ in ogni luogo, indifferentemente nei grandi teatri e nelle belle cucine.
A marzo sarà impegnata nelle repliche di “Fate Scienza” e con lo spettacolo “Smith e Wesson” tratto dal libro di Baricco e con la regia di Vacis.
Da noi ritornerà ad aprile col monologo “Maestre di Vita” per raccontare le donne Staffette Partigiane e per proporre “L’albero delle acciughe”, cucina e racconto. L’aspettiamo, che la Bagnacauda sua non l’abbiamo ancora assaggiata.