Pozzuoli, Verona e Zagabria: gli ultimi giorni dell’anno appena concluso sono stati caratterizzati da terremoti in Italia e in altre aree d’Europa. In Italia sono stati registrati solo leggeri danni mentre in Croazia, il bilancio ha contato morti e feriti e si è scavato per giorni tra le macerie. Pur avendo l’emergenza sanitaria assorbito tutte le energie del Paese, l’attività sismica non si è fermata e il lockdown ha fatto emergere importanti risvolti.
Terremoto e lockdown
Uno studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, durante il lockdown, ha messo in evidenza cme la ridotta circolazione dei mezzi di trasporto abbia prodotto una riduzione del 50% del rumore sismico antropogenico. Si sono ridotte, cioè, quelle vibrazioni provocate dalle attività dell’uomo. Vibrazioni che spesso si aggiungono a quelle naturali del suolo arrivando anche a interferire con i sismografi. In poche parole, le attività umane hanno raggiunto un livello tale da impedire le necessarie operazioni di monitoraggio dell’attività sismica del nostro pianeta. In questo modo, si capisce bene, si rende difficile determinare la reale situazione e il controllo dei terremoti. Durante i mesi nei quali le attività umane si sono ridotte al minimo, è stato possibile addirittura scoprire terremoti ed eruzioni vulcaniche nascosti.
I terremoti degli ultimi giorni in Italia
L’attività di monitoraggio per un fenomeno come i terremoti, che sono eventi per loro natura imprevedibili, è molto importante. Lo studio costante dei movimenti originati dalle spinte che provengono dal sottosuolo e che si riverberano sulla crosta terrestre è altrettanto fondamentale. L’unico modo per convivere con questo fenomeno evitando il più possibile che crei danni e morti, infatti, è la prevenzione. Come anche creare piani edilizi nel rispetto del territorio, realizzare edifici seguendo le norme antisismiche riconosciute e preparare adeguatamente ai momenti di emergenza l’intera popolazione partendo dai giovani.
Il rischio sismologico in Italia
Il rischio sismico, però, rappresenta per l’Italia una nota dolente. Uno dei Paesi più ricchi di bellezze artistiche e paesaggistiche deve fare i conti con il dilagante abusivismo edilizio. Gli edifici che seguono le norme antisismiche sono la netta minoranza. La sicurezza nelle scuole e negli uffici si limita a timide norme antincendio. Tra qualche mese arriveranno in Italia grosse cifre che dovranno servire per l’ammodernamento del Paese. Il Piano del Governo per il Recovery Fund prevede anche un capitolo dedicato al territorio. L’esperienza della pandemia, con tutte le riflessioni che ha generato, riuscirà a definire la strada giusta da imboccare?
In copertina foto di Angelo Giordano da Pixabay