I dati sull’inflazione diffusi dall’Istat segnalano un leggero miglioramento sul fronte dei prezzi al dettaglio, che riflette una maggiore propensione alla spesa da parte degli italiani.
“L’aumento dei listini dello 0,3% ad ottobre è un segnale senza dubbio positivo, ma lo è ancor di più l’incremento del carrello della spesa, ossia i beni acquistati con maggior frequenza dalle famiglie, che cresce dell’1,5% su base annua – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non siamo ancora ai livelli di inflazione pre-crisi, ma l’uscita definitiva dalla deflazione e un andamento in crescita dei prezzi è un dato positivo per la nostra economia, perché dimostra che le famiglie stanno tornando lentamente a spendere“.
“La crisi non è certo superata, e molte famiglie versano ancora in condizione di grave difficoltà – prosegue Rienzi – Tuttavia dagli ultimi dati Istat giungono segnali incoraggianti che attestano un leggero miglioramento dello stato dell’economia nazionale”.
Non basta, altre analisi sono ancora più trancianti.
Secondo i dati provvisori resi noti oggi dall’Istat, ad ottobre l’indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% rispetto a settembre e dello 0,3% nei confronti di ottobre 2014.
“Stangata per il carrello della spesa. L’impennata su base annua dei pezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, da +1,2% di settembre a + 1,5% di ottobre è molto grave per quelle famiglie che già non arrivano a fine mese, dato che sono spese obbligate” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’incremento dei prezzi del carrello della spesa è allarmante. Per una tradizionale famiglia, una coppia con 2 figli, l’aumento dell’1,5% significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, 117 euro euro in più su base annua. A settembre erano 93 euro. Un aumento tendenziale, in un solo mese, di 24 euro” ha proseguito Dona.
Secondo i calcoli dell’Unione Nazionale Consumatori, l’incremento dell’1,5% determina, su base annua, un aumento, per la sola spesa di tutti i giorni, di 108 euro per una coppia con 1 figlio (cfr tabella 1), 97 euro in più per una coppia senza figli tra 35 e 64 anni, 59 euro per un pensionato con più di 65 anni, 63 euro per un single con meno di 35 anni.