È ormai virale sui social media la serie di spot sul coronavirus che sta spopolando in Germania, accompagnata dall’hashtag “eroi speciali”. Ognuno di essi ha un colpo di scena che sembra essere comico: a prima vista, sembra un documentario storico, con una persona di una certa età che quasi quasi ci si aspetta che ci parli della Seconda guerra mondiale, e invece è qui che scatta la sorpresa. In un improvviso flashback si vede la stessa persona all’età di 20 anni che si lancia sul divano, mentre la voce del vecchietto esclama: “Non facemmo niente, assolutamente niente! Eravamo pigri come i procioni. Giorno e notte stavamo a casa sdraiati a combattere contro la diffusione del coronavirus: il fronte era il nostro divano e la nostra pazienza era la nostra arma”. Le immagini sono seguite dalla scritta “diventa anche tu un eroe e resta a casa”. Firmato, il governo federale.
L’idea dietro gli spot sul coronavirus in Germania che fa nascere l’essere virale
L’idea ovviamente è quella indurre le persone al distanziamento sociale e a ridurre drasticamente i contatti per contrastare il contagio, ma in particolare i destinatari sono i giovani: “A 21 anni si vuole festeggiare, vedere altre persone, bersi qualcosa con gli amici”, dice il vecchietto, “e invece il nostro destino fu un altro”.
In uno altro spot della serie, c’è un altro signore, anche lui alle prese con i ricordi dell’inverno 2020: mostra una medaglia, “fui premiato per il mio straordinario impegno nella lotta contro il coronavirus”, dice l’uomo, “e improvvisamente ero un eroe, un idolo, un cittadino esemplare Nessuno avrebbe pensato che ne fossi capace”. Il motivo è chiaro: “Prima che scoppiasse la pandemia, ero certamente la persona più pigra che si fosse mai aggirata per il Paese”.
Le immagini mostrano a questo punto un giovane nerd piazzato davanti al suo Pc mangiando “ravioli freddi” dalla scatola, perché “ero troppo pigro per riscaldarli. I miei amici mi chiamavano Toby il pigro. E quando poi scoppiò corona, rimasi lo stesso pigrone che ero sempre stato. Era il mondo che nel frattempo era cambiato. Non fare niente improvvisamente diventò un servizio alla comunità. La pigrizia poteva salvare vite. E in quello io ero un maestro!”.
La mascherina nell’album dei ricordi
In un terzo video, invece, appare la fidanzata del primo signore – una donna di origini asiatiche, a testimonianza dell’evoluzione multiculturale della Germania – che sfoglia un vecchio album di ricordi, nel quale trova posto anche una mascherina anti-Covid: “D’improvviso tutto il Paese guardava pieno di speranza proprio a noi giovani. Noi prendemmo in mano i nostri cuori e non facemmo niente!” e scorrono le immagini dei due da giovani sdraiati sul letto con i popcorn.
“Forse è giusto quello che dicono alcune persone: tempi particolari hanno bisogno di eroi particolari”, scandisce la signora. Le reazioni sui social media non si sono fatte attendere. Sawsan Chebli, uno dei ‘nuovi volti’ più in ascesa della Spd, si è affrettata a twittare che la campagna “è così forte, riscalda i cuori. è molto importante”, mentre altri hanno criticato il fatto che si sia ricorso ad un immaginario da documentario della Seconda guerra mondiale: “Prendete in giro i morti della guerra e anche i sopravvissuti che hanno avuto il coraggio di parlarne”, ha scritto un utente di Twitter. Caustico anche il pianista Igor Levit, anche lui una delle figure più discusse e celebri nel nuovo panorama culturale tedesco: “Mi sono guardato dei vecchi video di Mel Brooks e poi gli ‘allegri video del governo’. Confrontandoli mi sono messo a piangere”.
L’anziana che mostra il dito medio
Un’assistente sociale – nella sua rispondendo al messaggio con il quale portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, diffondeva gli spot del governo – afferma di sentirsi “presa in giro”, mentre altri si entusiasmano “per un umorismo inatteso” in grado di raggiungere un pubblico estremamente vasto. D’altronde, c’è anche chi sottolinea come gli imprenditori che a causa della pandemia sono “ad un passo dalla bancarotta” possano sentirsi feriti da immagini nelle quali si esalta “l’essere pigri come i procioni”.
La vede diversamente un veterano della Cdu come Ruprecht Polenz, secondo il quale la discussione che si è scatenata mostra quanti si aggirano per Twitter “incattiviti, imbelviti e privi di umorismo”. In effetti quello delle pubblicità “umoristiche” in arrivo da soggetti pubblici non è un fenomeno nuovo in Germania, e ha già innescato diverse polemiche: a cominciare da quello dell’Ente turismo di Berlino di qualche settimana fa, nel quale un’anziana mostra il dito medio a chi si rifiuta di indossare le mascherine protettive. Anche in questo caso, va detto, le polemiche hanno contribuito a far diffondere la pubblicità in modo esponenziale. Di nuovo, un segno di questi “tempi particolari” nei quali è da eroi “non fare assolutamente niente”.