1 bambino su 3 soffre di allergia, un dato destinato ad aumentare nel corso dei prossimi dieci anni.
Uno studio condotto su più di 13.000 bambini tedeschi, svedesi, olandesi, australiani e canadesi, ha rivelato che vivere in un ambiente a maggiore prevalenza di spazi verdi costituisce una sorta di protezione dall’insorgenza di RA (riniti allergiche) in alcune aree mentre, altrove, è un fattore nocivo. “Dobbiamo comprendere meglio in che modo le persone interagiscono con il verde che li circonda, quali tipi di vegetazione possono essere più importanti, sia per densità che per diversità, e se l’effetto del verde sulla RA sia correlato ai tempi di esposizioni,” ha sottolineato la dott.ssa Elaine Fuertes dell’Istituto di Epidemiologia I, Helmholtz Zentrum München, German Research Centre for Environmental Health, di Neuherberg.
Lo studio LEAP ha mostrato che, in bambini a elevato rischio, l’introduzione precoce di arachidi nella dieta riduce del 70-80% la possibilità di sviluppare un’allergia alle arachidi. “L’eventuale persistenza di tale beneficio anche dopo sospensione del consumo di arachidi, è stata oggetto di indagine nello studio LEAP-On,” ha spiegato Gideon Lack, professore di allergologia pediatrica presso il King’s College di Londra. Inoltre, è importante appurare se tale strategia possa essere applicata anche ai gruppi a basso rischio.
Per gli adolescenti spesso è difficile gestire l’asma. Devono far fronte a difficoltà come la discontinuità d’assunzione dei farmaci, il fumo e lo stigma sociale. “Abbiamo verificato che se facilitatori e barriere vengono ricondotti a un modello di auto-efficacia per la gestione autonoma, gli adolescenti sono in grado di gestire l’asma in prima persona,” ha dichiarato Graham Roberts, professore e consulente pediatrico onorario di medicina respiratoria e allergologia pediatrica presso l’University of Southampton.