Attorno agli NFT ruotano cifre da capogiro, e non riguardano solo opere d’arte digitali: pochi giorni fa, per esempio, si è raggiunto il record per una bottiglia di champagne, acquistata da due italiani per 2,5 milioni di dollari. Ma il successo di questi token tocca perfino il mondo del cinema: grazie a una campagna di crowdfunding è in parte finanziato l’ultimo film di Russel Crowe, Prizefighter: The Life of Jem Belcher. I fan e i sostenitori della campagna hanno avuto modo di acquistare NFT e oggetti di scena realmente utilizzati sul set, oltre a una quota di profitto sugli incassi del film.
NFT e cinema, il volume degli scambi salito vertiginosamente
secondo un report specialistico, nel 2021 il volume degli scambi di NFT è balzato al 21.000%, raggiungendo i 17 miliardi di dollari. Nel considerare se questo sia il segnale per la nascita di un mercato reale, personalmente, non sono un esperto di arte, ma bisogna riconoscere che esiste un mercato per quasi qualsiasi cosa; che si tratti di un antico dipinto a olio, di sneakers esclusive, di fumetti in edizione speciale o di qualsiasi altra cosa si possa pensare. L’aspetto tecnologico sarà molto interessante, perché i progetti blockchain si svilupperanno con dinamicità ed Ethereum, nonostante le questioni energetiche, è sicuramente uno dei più maturi in termini di contratti intelligenti, il cui potenziale è senza dubbio enorme.
NFT e cinema: intervista a Christian-Hendrik Knappe, German Sales Director di Spectrum Markets
Il mondo degli NFT diventa più grande giorno dopo giorno. Questo mondo, inoltre, si sta sempre più legando al mondo del cinema ma in che modo? L’abbiamo chiesto a Christian-Hendrik Knappe, German Sales Director di Spectrum Markets:
Il mondo digitale è da molto tempo in fermento per gli NFT eppure c’è ancora molta disinformazione in giro: cos’è, quindi, un NFT?
NFT è l’abbreviazione di Non-Fungible Token. Diversamente dalle criptovalute, che sono token fungibili che possono essere scambiati al loro valore indipendentemente da chi ne detiene la proprietà, un NFT è unico. L’elemento distintivo che lo differenzia dagli altri NFT è la sua firma digitale: proprio come le impronte digitali, questa è unica e diversa da qualsiasi altra.
Pensiamo all’uso degli NFT in combinazione con qualsiasi tipo di autenticazione basata su blockchain, destinata a rimanere legata in modo univoco a un asset o a un diritto, oppure attribuibile a un numero specifico di tali rivendicazioni.
Sebbene esistano diverse piattaforme, Ethereum è la più popolare e attualmente la più utilizzata per questi certificati digitali di autenticità. Una volta che il creatore di un NFT ha ottenuto un portafoglio che consente l’archiviazione di NFT, e l’invio e la ricezione di criptovalute, è possibile inserire un contratto “intelligente” nella blockchain – un processo che viene chiamato conio o “minting”. Il contratto può contenere vari dettagli relativi ai copyright, alla consegna dell’asset digitale o persino alle commissioni di rivendita che il creatore può richiedere.
Gli NFT possono diventare un nuovo strumento significativo per il crowdfunding e per il cinema?
Innanzitutto, ci sono alcuni elementi che potrebbero compromettere un reale sviluppo del mercato degli NFT. Se guardiamo al mercato dell’arte, per esempio, tecnicamente nulla può impedire che qualcuno rivendichi i diritti d’autore su un’opera d’arte, pur non avendoli, e che ne venda rappresentazioni digitali come NFT. È una frode che può accadere se l’acquirente o una terza parte non hanno alcuna informazione solida che il venditore sia l’effettivo proprietario intellettuale dell’opera. Un altro aspetto negativo del trading di NFT sono i costi di transazione, che vengono addebitati per ogni processo che implica risorse di calcolo: a volte, le cosiddette “gas fee”, possono anche superare il prezzo dell’asset stesso.
Nel mondo del cinema, l’uso degli NFT ha assunto una nuova direzione. Abbiamo l’esempio dell’ultimo film di Russel Crowe, Prizefighter: The Life of Jem Belcher, in parte finanziato con gli NFT, attraverso una campagna di crowdfunding, che ha permesso ai fan e agli appassionati di acquistare NFT e oggetti di scena direttamente dal set, nonché una quota di profitto sugli incassi. Non è il primo film finanziato grazie ai suoi sostenitori: per questi NFT si è potuto accertare il proprietario, e in questo caso non ci sono dubbi sui legittimi diritti del venditore, quindi è un esempio che può rappresentare una forma di collaborazione.
Come per il mercato del crowdfunding, però, non esiste un chiaro mercato secondario nel caso in cui qualcuno voglia rivendere il diritto acquistato. Per chi acquista l’NFT con l’obiettivo di tenerlo in portafoglio, questo aspetto potrebbe non essere un problema. Tuttavia, se si intende negoziare un asset, la combinazione di bassa liquidità e alta volatilità dei prezzi potrebbe rendere le cose alquanto complesse.
Perché gli NFT stanno prendendo sempre più piede?
Gli NFT sono diventati ampiamente noti come rappresentazioni digitali dell’arte moderna, per questo motivo il massiccio interesse per gli scambi si è concentrato prevalentemente su opere d’arte (o almeno su asset che possono rientrare nel concetto di “arte” in senso allargato). Bisogna riconoscere che esiste un mercato quasi per qualsiasi cosa: che si tratti di un antico dipinto a olio, di sneakers esclusive, di fumetti in edizione speciale o di qualsiasi altra cosa si possa pensare. Inoltre, il fatto che ogni NFT sia unico e non fungibile, viene considerato un sinonimo di esclusività e valore.
Quale sarà il loro futuro?
È ancora difficile stabilire se questo mercato si rivelerà sostenibile perché, da un lato, c’è l’aspetto artistico o del collezionista e, dall’altro, la tecnologia sottostante: la loro interazione costituisce una terza dimensione rilevante. In ogni caso, il mercato NFT, come quello dell’arte tradizionale, rimarrà un settore molto speculativo, non adatto a una clientela individuale allargata. Il mercato dell’arte non è liquido, le informazioni di mercato sono poco trasparenti, i costi di transazione elevati, i lunghi tempi di transazione aumentano il rischio di esecuzione e non è disponibile alcun meccanismo per coprire l’esposizione al rischio che si assume investendoci.
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