Il 90 % vorrebbe avere un mercato di agricoltori vicino casa per avere più possibilità di scelta e di acquisto. Per ben l’86% è il rapporto diretto con il produttore o coltivatore a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari.
Anche al ristorante, gli italiani sono attenti alla qualità: il 93% del campione apprezza che nel menù ci siano prodotti di stagione e il 90% quelli tipici e DOP o a Km 0.
All’incontro erano presenti: Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde e Coordinatore Comitato Scientifico Fondazione Campagna Amica; Antonio Noto, Direttore IPR Marketing che ha presentato i dati del rapporto; Domenico De Masi, Sociologo e Presidente Comitato Scientifico Fondazione UniVerde; Giorgio Calabrese, Presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare Ministero della Salute; Carlo Hausmann, Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio e Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti. Sono intervenuti: Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Maurizio Martina, Minsitro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Aumenta la percentuale di italiani che pensa che gli agricoltori guadagnino poco, per il lavoro che svolgono, che passa dal 62% dello scorso anno al 65%. Un dato che dimostra il riconoscimento del valore sociale dell’agricoltura. Il 78% degli intervistati non ha alcun dubbio nel valutare positivamente il ruolo degli agricoltori rispetto all’ambiente perché: mantengono in vita un’antica tradizione (per il 25%); fanno manutenzione del territorio, evitando frane e allagamenti (per il 21%); coltivano cibo biologico e creano occupazione (per il 16%).
Il 67% conosce e apprezza l’agricoltura multifunzionale, quella che consente alle aziende agricole, grazie alla riforma dell’agricoltura del 2001, non solo di produrre cibo, ma anche di offrire servizi, trasformare i prodotti e venderli direttamente ai consumatori. Tra le attività più amate: farmers market (84%); produzione di energia rinnovabile (83%); fattorie didattiche (82%); agriturismo con ospitalità per dormire (81%); attività agro sportive (77%) e gli agri ospizi per anziani (68%)*. Rispetto agli agri asilo che si stanno diffondendo in Italia, l’86% sarebbe disposto ad iscrivere il proprio figlio.