Dopo diciotto mesi di prigionia tra Kenya e Somalia, la ragazza milanese ha ritrovato la libertà e nella giornata del 10 Maggio è tornata in Italia potendo riabbracciare i propri cari. La felicità per questa gradita notizia sta facendo spazio, purtroppo, agli insulti social che si stanno moltiplicando contro Silvia Romano.
Il rapimento in Kenya di Silvia Romano
Silvia Romano, volontaria al tempo 23enne di origini milanesi, venne rapita il 19 novembre 2018 nel villaggio di Chakama, nel sud del Kenya, dove si trovava per conto di una onlus italiana. Da allora le autorità italiane (Carabinieri e Guardia di Finanza) hanno collaborato con quelle keniane, tra molte difficoltà, per ricostruire la dinamica del rapimento, probabilmente compiuto da un gruppo di criminali comuni. Si sospetta che a dicembre Romano sia stata ceduta a un’altra banda di rapinatori, ma non sono stati diffusi altri dettagli. Per il suo rapimento vennero arrestati due cittadini keniani.
La liberazione
È il pomeriggio del 9 Maggio quando all’improvviso l’account twitter del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte viene aggiornato con un post del tutto inaspettato. “Silvia Romano è stata liberata” e la notizia fa il giro del web. Il ritorno della ragazza milanese sul territorio italiano avviene la sera successiva, quella del 10 Maggio, quando la volontaria della onlus Africa Milele, è atterrata all’aeroporto di Ciampino con un volo militare diretto da Mogadiscio, capitale della Somalia. Dopo l’abbraccio coi genitori, la ora 25enne milanese ha sostenuto un interrogatorio di 4 ore con i militari del Ros e successivamente è potuta tornare nel suo quartiere di nascita in quel di Milano.
Gli insulti sui social verso Silvia Marino
Purtroppo, una notizia tanto felice e bella sta lasciando spazio a qualcosa di ben peggiore: gli insulti sui vari social network ai danni della volontaria milanese. Le fake news di una sua presunta gravidanza, le voci sul pagamento di un riscatto, la sua conversione alla religione islamica e tante altre notizie false hanno alimentato le critiche che si sono velocemente trasformate in insulti sui profili social della ragazza milanese che è stato chiuso per evitare il proliferarsi di altri commenti offensivi. La Prefettura di Milano sta valutando misure di protezione e il palazzo del Casoretto in cui abita è già sorvegliato dalle forze dell’ordine ma soprattutto ha disposto l’apertura di una indagine per minacce aggravate verso ignoti.