La protezione e il risanamento della qualità dell’ambiente, la difesa del suolo e del governo delle trasformazioni del territorio, il rischio idrogeologico; lo smaltimento dei rifiuti; il disinquinamento dei corpi idrici superficiali e del mare; la bonifica di siti contaminati; la modellistica ambientale, la valutazione di impatto ambientale e la promozione dello sviluppo sostenibile: sono queste alcune delle sfide che coinvolgono gli ingegneri ambientali.
Se ne parlerà a Napoli alla Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II (piazzale Tecchio) in occasione del Forum “Gli Ingegneri per l’Ambiente e il Territorio: formazione professionale e prospettive occupazionali” organizzato dall’AIAT (Associazione Ingegneri Ambiente e Territorio) e dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli con il supporto e il patrocinio del Corso di Studio in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, del DICEA (Dipartimento Ingegneria Civile ed Ambientale), del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
I lavori saranno introdotti dal Rettore della Federico II e presidente della Crui-Conferenza dei Rettori Gaetano Manfredi, dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli Luigi Vinci, dal componente della Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati On. Leonardo Impegno, dal Direttore del DICEA della Federico II Maurizio Giugni, e dal Presidente AIAT Adriano Murachelli.
Seguiranno gli interventi del Presidente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati On Ermete Realacci, del Presidente del Gruppo Tecnico Industria e Ambiente di Confindustria Claudio Andrea Gemme, del Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confapi Angelo Bruscino e concluderà la giornata il Presidente del Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria-Ambientale Francesco Pirozzi.
L’evento vuole essere un’occasione di incontro tra esponenti di mondi diversi, Università, Aziende, Istituzioni, che potranno presentare agli studenti e ai laureati in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio le esperienze maturate sul campo, rendendoli partecipi delle proprie riflessioni sul futuro della specifica figura professionale e sul modo più proficuo di prepararsi all’inserimento in ambiti lavorativi.