La guerra Ucraina e Russia si combatte su più fronti, anche quello informatico. Ma gli avversari dei russi non sono nei nemici classici ma gli hacker di Anonymous che hanno deciso di scagliarsi contro Putin.
Chi sono gli Anonymous?
Descrivere Anonymous come gruppo di hacker sarebbe, forse, troppo riduttivo. Parliamo di un gruppo che in realtà non è un gruppo quanto più che altro uno “stormo” di persone che in certi momenti si riuniscono per colpire un unico obiettivo. Se, infatti, proviamo a cercare un capo oppure un leader in Anonymous, questo non c’è per il semplice motivo che non esiste.
Un po’ di storia: dallo spam agli attacchi informatici
Il movimento, nato nel 2003, si ispira alla pratica della pubblicazione anonima di immagini e commenti su internet e più in generale su web. Il concetto, inteso come “identità condivisa”, si è sviluppato nell’imageboard di lingua inglese 4chan dove il nickname “Anonymous” veniva assegnato ai visitatori che commentavano senza identificarsi.
Gli utenti delle imageboard, dedicate soprattutto agli anime e ai manga, cominciarono ad identificare Anonymous con una persona reale. Con il crescere della popolarità delle azioni dei frequentatori di 4chan si diffuse il meme di un collettivo di individui senza nome in lotta contro ingiustizie e poteri forti.
Dal semplice spam di commenti ed immagini per creare disagio su internet, si passa alla sua evoluzione in collettivo di hacker. Anonymous, infatti, in poco tempo passa a delle azioni molto più concrete e d’impatto come ad esempio attacchi informatici, blocco ed oscuramento di determinati siti web ma anche altre azione come “rubare” account social di personalità famose.
Putin contro gli hacker di Anonymous
Prossimo obiettivo degli hacker più famosi del web? Vladimir Putin e la Russia. Il motivo è quello dell’invasione che l’esercito russo ha attuato verso l’Ucraina. L’attacco di Anonymous è iniziato diversi giorni fa quando alcuni siti governativi russi sono stati oscurati e resi inaccessibili.
Una sorta di primo avvertimento che è stato, quindi, lanciato mentre nella giornata del 27 Febbraio arriva il video su Twitter che “ufficializza” l’attacco verso la Russia:
Anonymous si schiera
Quindi, con questo primo attacco ai siti governativi e verso alcune testate giornalistiche locali come Russia Today ha inizio la guerra cibernetica con la Russia. Anonymous nel suo video è stata molto chiara:
“Signor Putin, l’invasione in corso dell’Ucraina ha mostrato come il suo regime non abbia rispetto per i diritti umani, né per il principio di autodeterminazione dei Paesi vicini. Negli ultimi giorni è iniziata un’invasione su larga scala, quartieri civili sono stati bombardati e persone innocenti sono state uccise. I rifugiati stanno fuggendo dalle violenze e al popolo è stato imposto il reclutamento dal governo ucraino. La situazione è terribile ovunque e lei ne è l’artefice. Anche i cittadini che lei sostiene di voler proteggere si sono schierati contro la guerra e protestano nelle più grandi città della Russia”
Anonymous, proprio per questo motivo, decide di iniziare la cyberguerra contro la Russia di Putin. Il termine cyberguerra non è usato per caso visto che è proprio il nome utilizzato dal messaggio Twitter del gruppo hacker che nei primi attacchi ha voluto lanciare solo un “avvertimento”:
“Anonymous ha dichiarato una cyber guerra al suo regime aggressivo, mettendo offline nei giorni scorsi numerosi siti governativi. I siti web oscurati sono però solo l’inizio, presto conoscerà la furia degli hacker di tutto il mondo, molti dei quali probabilmente risiedono nel suo Paese. I suoi segreti non sono più al sicuro e c’è la possibilità che elementi chiave delle infrastrutture governative vengano manomessi”