In occasione del suo 75mo compleanno, numerosi allievi renderanno omaggio al lavoro ultradecennale della Professoressa Gilda Bartoloni dedicato alla ricerca e alla didattica, con contributi dedicati a temi relativi alla sua attività scientifica che spazia dalle origini della cultura etrusca all’archeologia funeraria, dalle tematiche di genere dedicate alla donna nell’antichità al regime dei culti e delle offerte votive; dalla formazione allo sviluppo di alcuni dei centri che l’hanno vista maggiormente all’opera quali Veio, Populonia, il Lazio e l’area senese.
Allieva di Massimo Pallottino, Gilda Bartoloni è stata professore associato e poi ordinario di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università di Roma Sapienza, visiting professor nelle università di Vienna e Copenhagen, docente alla Sorbona di Parigi e ha ricoperto incarichi di docenza a Lecce e a Siena. Ha diretto importanti campagne di scavi in Etruria e nel Lazio ed è autrice di numerosissime pubblicazioni.
Ha curato numerose mostre archeologiche in Italia e all’estero, tra le quali le grandi esposizioni ‘Principi Etruschi’ (Bologna 2000), ‘Veio, Cerveteri, Vulci’ (Roma 2001), ed ha collaborato alle mostre ‘Príncipes etruscos. Entre Oriente y Occidente’ (Barcellona – Madrid 2008), ‘Etruscan: eminent women, powerful men’ (Amsterdam – Leiden 2011), ‘Les Etrusques et la Méditerranée:la cité de Cerveteri’ (Parigi, Louvre 2013).
Nell’ambito delle collaborazioni pluriennali con il Cnr ricordiamo il coordinamento della pubblicazione dei sepolcreti villanoviani e orientalizzanti di Veio condiviso con il Centro per l’Archeologia etrusco-italica fondato dal suo maestro Massimo Pallottino, e l’organizzazione del convegno internazionale Oriente e Occidente. Metodi e discipline a confronto. Riflessioni sulla cronologia dell’età del ferro italiana nel 2003, insieme a Filippo Delpino.
È attualmente presidente della Fondazione Marco Besso e membro dell’Istituto nazionale di studi etruschi ed italici, dell’Istituto di studi romani, dell’Istituto archeologico germanico, della Pontificia accademia romana di archeologia.
Alla sua levatura scientifica si è costantemente associata una peculiare cifra stilistica, con una costante ed entusiasta attenzione alla formazione degli studenti, che numerosi si sono avvicendati negli anni del suo lungo insegnamento. Sempre pronta ad accogliere allievi da altri ambiti disciplinari, generosa nell’offrire spunti e opportunità, con una formidabile capacità di comunicare e intessere relazioni scientifiche e una instancabile energia nel costituire e ‘nutrire’ gruppi di lavoro e team di ricerca, in un clima di inesauribile passione per il mondo antico.