La quinta puntata della serie Disney+ “What If” racconta una storia che gli appassionati dei fumetti Marvel stavano aspettando da tantissimo tempo, parliamo dei più grandi eroi Marvel in versione zombie che la serie “What If” ha voluto raccontare ispirate dalle mini-serie Marvel Zombies.
Gli eroi Marvel e gli zombie, come What If riprende un grande successo editoriale
E’ un po’ il segreto di Pulcinella, la quinta puntata della serie che racconta gli universi “alternativi” del MCU non è certamente una idea originale (la serie stessa riprende il “format” dell’omonimo fumetto classe 1977). I morti viventi entrano in contatto con gli eroi all’interno delle pagine di Ultimate Fantastic Four 21-23, nell’autunno del 2005, dalle mani di Mark Millar (già autore di ottime storie di successo come Kick-Ass o Kingsman – Secret Service). Una storia che ottiene un grande successo tanto da convicere il direttivo Marvel di creare una vera e propria mini-serie sui morti viventi e i propri eroi.
Chi, però, può realizzare questo progetto? Ecco che entra in scena un autore che di zombie ha una certa esperienza avendo pubblicato una serie come The Walking Dead (ancora non uscita in TV ma già grande successo fumettistico). Il progetto vede la luce nel 2006 con la mini-serie da cinque uscite dal titolo Marvel Zombies.
Anche in questo caso, il pubblico gradisce molto il lavoro a tema morti viventi e successivamente vedranno la luce una lunga serie di sequel e spin-off. Un successo così grande da creare un cross-over con Ash Williams, protagonista della trilogia “La Casa” di Sam Raimi, all’interno della mini-serie Marvel Zombies vs. The Army of Darkness.
What If: Marvel Zombies
Dopo Peggy Carter che prende il posto di Steve Rogers, ad un mondo senza supereroi e molti altri “What IF”, la serie animata di Disney+ arriva al capitolo dedicato ai morti viventi. L’incipit arriva dalle prime scene di Infiny War con Bruce Banner spedito sulla Terra per avvertire gli Avengers che Thanos sta arrivando per trovare le gemme delle infinito e completare il famoso guanto.
Il dottore, però, trova una New York praticamente deserta e silenziosa. Silenzio che viene spezzato dagli eroi Marvel che in realtà sono stati trasformati in Zombie a causa di un virus che si è velocemente propagato. Bruce Banner, quindi, inizia il viaggio alla ricerca di una cura per risolvere la situazione.
Una puntata che unisce sequenze cruente e violente ad un ritmo forse troppo blando e pieno di battute non necessarie col solo scopo di strappare qualche risata. Insomma, una puntata a metà che non riesce a dare giustizia alle mini-serie a fumetti.
Una puntata in contrapposizione alla quarta dove avevamo visto una trama più cupa ed intrigante dove il Doctor Strange veniva completamente decostruito e rimesso insieme con altri obiettivi ma soprattutto altri risultati mettendo da parte quello saggio che tanto abbiamo ammirato nei film e nei fumetti a favore di un “dottore” ancora troppo ancorato al passato e soprattutto sopraffatto dai sensi di colpa per una morte ritenuta da lui ingusta.