Anche per gli Emirati Arabi Marte è la prossima sfida dell’esplorazione spaziale. Il Pianeta Rosso è stato infatti uno degli argomenti della Global Space Conference di Abu Dhabi, che riunisce agenzie spaziali, industrie e scienziati da tutto il mondo.
Inoltre, Marte ha un significato particolare per l’EAU che ha programmato per il 2020 il lancio di una sonda marziana che dovrebbe arrivare a destinazione nel 2021, dopo un viaggio di circa sette mesi, in coincidenza con le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dalla fondazione degli Emirati Arabi.
Tra gli ospiti dell’evento i rappresentanti delle più importanti agenzie spaziali tra cui l’Italia. Il presidente dell’ASI, Roberto Battiston, durante il suo intervento ha riaffermato l’impegno europeo ed italiano nell’esplorazione di Marte: “ExoMars è un programma fondamentale per la scienza che ci darà la possibilità di capire meglio il sistema solare e l’origine della vita sul nostro pianeta”. Battiston ha anche raggiunto che solo la collaborazione di tutti i più importanti protagonisti dello spazio porterà i primi uomini e donne su Marte. “Un’impresa – ha aggiunto – che per le sfide scientifiche e tecnologiche sarà un volano sviluppo, così come è accaduto per l’esplorazione lunare”.
All’evento si è anche discusso dell’importanza dell’investimento nel settore spaziale da parte dei paesi arabi e in particolare degli Emirati Arabi. “Creare un hub per le tecnologie e per i servizi spaziali è un elemento importante del nostro mandato”, ha detto Mohammed Al Ahbabi, direttore generale dell’agenzia spaziale emiratina, che ha sottolineato l’importanza di creare una space economy fortemente integrata con i maggiori player mondiali dello spazio.
Lo scorso anno il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana aveva firmato un ‘Memorandum of Understanding’ con il direttore della UAE Space Agency. L’accordo,di diurata quinquennale, prevede un’ampia intesa-quadro in cui si inseriranno via via progetti congiunti di cooperazione bilaterale incentrati all’uso pacifico dello Spazio.