Dalla Coldiretti o consigli per recuperare il cibo che altrimenti finisce nella spazzatura
Un terzo della spesa alimentare delle festività natalizie rischia di finire nel bidone dell’immondizia. Qualcosa come circa 800 milioni di euro che , in tempi di crisi, rappresentano uno scandaloso spreco. Ecco allora i consigli della Coldiretti per recuperare gli avanzi del cenone e del pranzo di Natale. Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, sono una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura quel che resta delle tavole imbandite a festa. La Coldiretti sottolinea che sono stati spesi 2,5 miliardi di euro in cibi e bevande per Natale, che nove italiani su dieci hanno trascorso a casa con parenti o amici. “In un momento di difficoltà economica sono in molti – sottolinea la Coldiretti – ad utilizzare la fantasia e il tempo libero per recuperare con gusto i cibi rimasti sulle tavole delle feste che complessivamente valgono oltre 800 milioni di euro. Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come – precisa la Coldiretti – la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta o le bragiole di carne, involtini ottenuti dal rostbeef avanzato con l’aggiunta di salame e formaggio”. La frutta secca in piu’ puo’ essere facilmente caramellata per diventare un ottimo ”torrone” mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore i dolci piu’ tradizionali, come il pandoro o il panettone, sono spesso farciti con creme. “Recuperare il cibo è una scelta di sobrietà che – secondo la Coldiretti – fa bene all’economia e all’ambiente con una minore produzione di rifiuti in un momento come le festività di Natale in cui peraltro c’è una maggiore disponibilità di tempo libero e sono in molti a cogliere l’occasione per dedicare un po’ più di tempo ai fornelli. Secondo un’indagine dell’Adoc i prodotti a rischio spreco sono soprattutto – conclude la Coldiretti i dolci (22 per cento) e la frutta (17 per cento) ma anche i secondi piatti di carne o pesce rischiano di passare frequentemente dalla cucina al bidone”.