Gli aforismi di Guillermo Busutil in Papiroflessia
Papiroflessia di Guillermo Busutil edito da graphe.it è una lettura forse inusuale per il pubblico comune. L’autore, però, ci libera subito dall’impasse e ci spiega (anche attraverso i suoi aforismi) che questi non sono affatto riservati esclusivamente ad un pubblico di nicchia. La lettura è scoperta, “per essere un buon lettore bisogna aprirsi” ci dice con un suo aforisma Guillermo Busutil.
Al caffè letterario Horafelix a Roma nel corso della presentazione del suo libro (11 ottobre), l’autore ci ha ammaliati con il potere dei suoi aforismi. Le parole sono magiche, danno voce e forma alla realtà e all’immaginazione. E il titolo non è stato scelto a caso.
La papiroflessia, infatti, è l’arte di piegare la carta per ottenere forme tridimensionali ci spiega Guillermo Busutil. La stessa cosa accade con le parole. Quando sappiamo manipolarle diamo corpo ai pensieri. Immaginiamo delle forbici che tagliano la carta e danno vita a tante forme. Così fa la parola, che apre il nostro immaginario a nuovi mondi. Ed è questa l’idea alla base degli aforismi di Guillermo Busutil.
Alla presentazione presso il caffè letterario Horafelix sono intervenuti il direttore dell’Istituto Cervantes, Ignacio Peyró Jiménez, l’aforista giurata del premio Torino in sintesi Silvana Baroni, Natale Fioretto, Università per stranieri Perugia, le lettrici Laura De Luca e Patricia Ynestroza, l’interprete Francesco Saina e Roberto Russo, editoredi graphe.it e traduttore del volume di Papiroflessia di Guillermo Busutil.
Il dibattito è stato ricco di interventi e spunti che hanno stimolato nel pubblico riflessioni sulla natura dell’aforisma, sull’energia della parola e sul potere generativo della lettura.
“La lettura ti lascia sempre essere protagonista”
“Sottolineare una frase è un tentativo di abbracciarne l’eco e impedire che sfugga”
“Ci sono più lettrici perché più donne osano”
“I libri sono uno scenario per leggere dietro le quinte”
Questi sono solo alcuni degli aforismi che riempiono le pagine di Papiroflessia e su cui ci si è ispirati per fare una serie di domande all’autore non solo sul suo testo, ma anche, in generale, sulla scrittura, la lettura e i libri. Di seguito ve ne riportiamo alcune.
Domande all’autore
Silvana Baroni:
Perché ha scelto questo quadro per la copertina che, forse, è il più drammatico tra quelli realizzati da Jane Lewis? Il contenuto del suo libro è vivo, allegro, spensierato. L’immagine ci dà quasi la sensazione di una ghigliottina che separa la mente, che genera aforismi ,da tutto il resto del corpo.
La copertina a me piace molto perché più che drammatica la definirei poetica , perché credo che offra proprio una lettura grafica, estetica, della leggerezza dell’aforisma che deve essere sì profondo ma non pesante, altrimenti risulterebbe al pari di una filosofia estremamente condensata. L’immagine scelta invece riflette questa leggerezza che si trova nel verso poetico ma anche nei piccoli poemi chiusi che ho voluto realizzare con alcuni degli aforismi che raccontano delle piccole storie molto concentrate. Credo che questa immagine rifletta la tridimensionalità che è nello spirito di questo libro.
Silvana Baroni:
Mi richiamo a un suo aforisma per farle la domanda? “Dimmi la verità, per chi leggi?”
Questa è proprio la domanda centrale. Per chi si legge? Si legge per se stessi, si legge per una tradizione familiare di cui si è eredi, si legge per la persona che si vuole essere e ancora non si è o si legge per la persona anziana che si è diventati per vedere se si è realizzato il percorso che si era pensato? si legge come scrittori? come traduttori? Questo per me è un punto centrale.
Natale Fioretto:
Che ruolo ha l’aforisma? Ha collegamenti con la poesia?
In uno dei miei aforismi che si trova all’inizio del libro dico che “nei libri bisogna entrarci con libertà”. Questa è la stessa libertà che ho scelto io per entrare in questo genere, per creare dei pensieri che fossero dei corridoi, per ripensare l’aforisma in chiave classica, filosofica, come piccolo racconto, come aforismi di bambini. Ce n’è uno che mi piace molto e che dice “la notte mi piace ascoltare i miei libri che camminano scalzi per i corridoi” e mi ricorda le letture che facevo da bambino, sognando. Da piccolo chiedevo a mia madre perché alcune parole avessero un peso mentre altre sfuggissero più facilmente fra le dita come acqua, vento, sabbia ed è proprio questa sensazione che ho cercato di riprodurre con i miei aforismi.
Nel corso del dibattito inoltre, si è affrontato il tema della complessità della traduzione.
Roberto Russo, editore di graphe.it e traduttore degli aforismi Busutil ha raccontato al pubblico in sala le ragioni di alcune scelte editoriali particolari, la tipologia un po’ più complessa di certi aforismi che si trovano nel libro e l’esigenza di cambiare il riferimento di Busutil ad autori spagnoli poco noti al pubblico italiano.
Tra le varie scelte editoriali di Roberto Russo c’è l’inserimento delle postille a fine testo di Antonio Castronuovo e Massimo Gatta proprio per non condizionare il lettore, come bene sottolinea un aforisma di Busutil: “nei libri bisogna entrare con la massima libertà possibile”.
Papiroflessia di Guillermo Busutil edito da graphe.it è un’occasione per aggiungere alla nostra biblioteca o sul comodino (“i libri da comodino sono un faro”) un genere nuovo e scoprire quanto la potenza della parola ci faccia volare con l’immaginazione, ci apra a nuove prospettive e ci avvicini al pensiero poetico.