Avanti bionda, diavolo rosso, vieni via con me, ti porterò, spassiunatamente, con la mia topolino amaranto sotto le stelle del jazz. Se lo vorrai ti prenderò un gelato al limon. Con te andrei fino in Sudamerica. No, Wanda, stai seria con la faccia, chi siamo noi per giudicare i pittori della domenica? Genova per noi è un tango ballato onda su onda e noi la osserviamo dal loggione sempre alle prese con una verde milonga. Mentre il treno va puoi sentire parole d’amore scritte a macchina mentre io immagino le tue parole per me. Non ridere, in fondo cosa sai di me? Abbiamo voluto iniziare il nostro umile omaggio a Paolo Conte, per i suoi 84 anni, con un piccolo gioco ispirato alle sue canzoni più note. Ripercorrere la sua lunga carriera artistica vuol dire, infatti, addentrarsi in un mondo fatto di suggestioni e di evocazioni create con la musica e con le parole.
Diavolo rosso, dimentica la strada vieni qui con noi a bere un’aranciata contro luce tutto il tempo se ne va
Paolo Conte: 84 anni vissuti nel segno dell’arte
“Pronto, c’è il poeta? Sono il genio!” è così che Paolo Jannacci racconta il rapporto tra il padre Enzo e Paolo Conte Tra i due autori era nata non solo una collaborazione artistica con i brani Messico e nuvole, Sudamerica e Bartali, ma anche una bella amicizia. Il suo particolare modo di scrivere canzoni o di musicarle, in realtà, ha affascinato tanti cantanti italiani che le hanno interpretate rendendole grandi successi. Da Azzurro e La coppia più bella del mondo per Adriano Celentano a Insieme a te non ci sto più Caterina Caselli, da Tripoli per Patty Pravo a No amore per Giuni Russo. Anche se la sua carriera musicale prende corpo con il Club Tenco, la rassegna dedicata ai cantautori italiani e internazionali che lo ha premiato ben 7 volte. E’ in questo ambiente che si delinea il suo stile così personale fatto di sonorità nuove, testi altamente evocativi, spesso infarciti di suggestioni esotiche, cantati con quella sua voce roca e dal tono pacato. Uno stile inconfondibile che gli fa guadagnare nel 2003 la Laurea Honoris Causa in Lettere Moderne dall’Università di Macerata e nel 2017 una seconda Laurea Honoris Causa in musicologia dall’Università di Pavia.
Non perderti per niente al mondo lo spettacolo d’arte varia di uno innamorato di te
Cuanta pasion nella musica
Il diritto e il jazz, che sono gli elementi caratterizzanti fin dai primi anni della vita di Paolo, lottano tra loro fino all’alba degli anni Settanta. La sua era una famiglia di avvocati appassionati di jazz e da bambino aveva imparato a suonare il pianoforte avvicinandosi un secondo momento al trombone e al vibrafono. La carriera legale e l’attività musicale di Paolo Conte procedono di pari passo, chissà per quanti anni ancora sarebbe accaduto, ma le sue canzoni vengono portate al successo sempre da altri interpreti dell’epoca. Poi nel 1974 inizia a cantare lui stesso le sue canzoni, e quel jazz, che aveva imparato ad ascoltare da piccolo superando il divieto imposto dal regime fascista, esploderà in un susseguirsi di album, concerti in giro per il mondo e grandi successi.
Ma come piove bene sugl’impermeabili e non sull’anima
e nella pittura
L’altra grande passione di Paolo Conte è la pittura. Una passione nata anch’essa nell’infanzia e per la quale ha ottenuto la Laurea Honoris Causa dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il legame tra la musica di Paolo Conte e le arti figurative non si esaurisce qui. La capacità evocativa dei suoi testi infatti hanno ispirato il fumettista Hugo Pratt, già autore di Corto Maltese, in un’opera molto originale: la raffigurazione attraverso il fumetto di venti canzoni del musicista astigiano. Così come hanno ispirato Altan che ha rappresentato il bar Mocambo, Guido Crepax per Un gelato al limon, Sergio Staino per Rebus e Milo Manara affascinato dalle ambientazioni esotiche tanto care a Conte e ricorrenti in molte delle sue canzoni. Solo per citarne i più famosi. Giocare con le parole, con le note o con i colori è un tutt’uno quando dietro a tutto questo c’è vera arte.
In copertina foto di Thesupermat