Il glaucoma ad angolo chiuso è una delle forme più insidiose di una malattia già di per sé difficile da diagnosticare. Questa malattia dell’occhio che può portare alla cecità è infatti sostanzialmente asintomatica. L’unico modo per diagnosticarla è effettuare controlli oculistici periodici con una particolare attenzione alla pressione oculare. E’ questa infatti l’origine del glaucoma. Il Centro Oculistico Italiano di Brescia, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’IRCCS Fondazione Bietti di Roma sono impegnati insieme in un progetto internazionale finanziato dalla fondazione svizzera Velux Stiftung. Il progetto punta alla realizzazione di un sistema automatico contactless basato sull’intelligenza artificiale per lo screening e la diagnosi precoce della forma di glaucoma ad angolo chiuso. Con il professor Luciano Quaranta, fondatore e direttore Medico Centro Oculistico Italiano, abbiamo parlato questa malattia così insidiosa e del nuovo progetto per diagnosticarla precocemente.
Professor Quaranta, un paziente su due non sa di essere affetto da glaucoma. Questo vuol dire che quando insorgono i sintomi è già troppo tardi?
Il glaucoma è estremamente subdolo, in quanto è totalmente asintomatico fino agli stadi più avanzati della malattia, corrispondenti al danno del nervo ottico e del campo visivo. Purtroppo se non ci sottopone a controlli periodici da parte del Medico Oculista, non si ha la possibilità di diagnosticare precocemente la malattia e rallentare o arrestarne la progressione. Non è mai comunque troppo tardi per fermare la malattia, anche se spesso si paga il prezzo di una disabilità visiva più o meno grave.
Ci sono tipologie di persone predisposte all’insorgere di questa malattia?
Esistono soggetti maggiormente predisposti a sviluppare la malattia. Nell’ambito del glaucoma primario ad angolo aperto esistono dei fattori di rischio predisponenti a sviluppare la malattia: la familiarità (chi ha parenti di I grado con glaucoma ha un rischio relativo di doppio di sviluppare glaucoma), miopia, diabete, ipotensione arteriosa. Ovviamente chi ha un familiare con glaucoma è sicuramente maggiormente “sensibilizzato “ ad effettuare controlli periodici, ma anche le altre categorie di soggetti dovrebbero sottoporsi a regolari controlli periodici. Per quanto riguarda il glaucoma ad angolo stretto o da chiusura d’angolo l’ipermetropia è il fattore predisponente di maggior rilievo per il suo sviluppo, questo nei soggetti caucasici.
Quali sono attualmente le cure disponibili per il glaucoma?
Mi preme precisare che ad oggi abbiamo delle terapie molto efficaci, che mirano a correggere la pressione oculare, che è il fattore di rischio principale nel determinare la malattia. Abbiamo a disposizione una serie di classi di farmaci che, anche in combinazione tra di loro, permettono di controllare in maniera efficace la malattia. Quando la terapia medica (colliri) non è più sufficiente a controllare il peggioramento del danno del campo visivo ci si deve rivolgere alla chirurgia. Gli interventi chirurgici oggi sono molto sicuri ed efficaci, Oggi è possibile operare i pazienti affetti da glaucoma in stadi molto più precoci rispetto al passato ed ottenere dei risultati di successo.
È chiaro che i trattamenti sono efficaci nel rallentare o arrestare la progressione del glaucoma, ma il danno già instaurato non è reversibile. E’ quindi molto importante consigliare trattamenti più “energici” o la chirurgia non aspettando che il danno sia troppo evoluto.
Dati recenti della letteratura ci indicano anche la possibilità di effettuare trattamenti laser anche come primo trattamento, ovvero prima dell’installazione di colliri, per ottenere una riduzione della pressione oculare.
In un futuro prossimo, si avranno a disposizione terapie iniettive di lunga durata che permetteranno una migliore gestione della malattia.
In che modo il sistema basato sull’Intelligenza Artificiale che state studiando potrà aiutare le persone affette da glaucoma?
Questo sistema permetterà lo screening delle forme di glaucoma da chiusura d’angolo che sono le forme maggiormente insidiose per le difficoltà di interpretazione diagnostica di alcune indagini semeiologiche. Il nostro strumento non invasivo collegato ad una sistema di IA aiuterà il clinico anche non “esperto” a formulare una corretta diagnosi.
In copertina Foto di Paul Diaconu da Pixabay