Nel 2003 la direzione generale dell’Agricoltura della Commissione Europea ha constatato che gli organismi pagatori delle province di Brescia e di Bolzano non calcolavano correttamente le necessarie riduzioni dell’aiuto indebitamente versato alla commercializzazione del latte scremato in polvere per il consumo degli animali.
Ha rilevato, in particolare, gravi carenze nei sistemi di controllo e di gestione dei crediti risultanti da irregolarità: – per l’Agea (Agenzia per le erogazioni in Agricoltura): la mancanza di procedimenti comuni per la tempestiva imputazione degli importi dei crediti relativi ai vari settori interessati, l’assenza di verifiche sull’imputazione dei crediti da parte del servizio di gestione, la mancata contabilizzazione degli interessi di pieno diritto relativi ai crediti per irregolarità, le compensazioni indebite tra crediti e spese il mancato tempestivo incameramento delle garanzie per assicurare il recupero, la tardiva imputazione dei crediti e il mancato avvio delle procedure di recupero e la mancanza di coerenza tra i procedimenti di recupero avviati dai diversi servizi e il trattamento non omogeneo dei recuperi; – per il Saisa (Servizio Autonomo Interventi nel Settore Agricolo, organismo pagatore dell’agenzia delle Dogane), l’assenza di informazioni importanti nel registro dei debitori (quali l’importo delle garanzie, la data di notifica al beneficiario, l’importo da recuperare a seguito della compensazione, la negligenza nella gestione delle procedure di recupero, l’assenza di tabelle riepilogative periodiche per garantire l’aggiornamento delle informazioni sui crediti e l’inazione risultante dalla liberazione delle garanzie costituite con conseguente vanificazione del recupero).
Tali carenze costituivano chiare infrazioni alle linee-guida che i servizi della Commissione hanno fissato con le autorità nazionali per la tenuta dei conti relativi alla gestione dei crediti. – Con decisione 2010/668/Ue, del 4 novembre 2010, la Commissione ha escluso dal finanziamento dell’Unione talune spese effettuate dall’Italia e inflitto, per gli esercizi finanziari 2004, 2005 e 2006, una rettifica finanziaria puntuale e forfettaria (2%) relativa a diverse carenze nel settore dell’aiuto per il latte scremato in polvere, per un totale di Eur 1 688 049,32, e una rettifica finanziaria specifica per l’esercizio finanziario 2009, relativa all’organizzazione del sistema di recupero degli organismi pagatori Agea e Saisa, per un totale di Eur 14 257 072,07.
L’italia ha chiesto al Tribunale Ue di annullare la decisione. Con la sua sentenza odierna il Tribunale ha respinto tutte le domande ed il ricorso nel suo insieme.