Il Giubileo universale della Chiesa Cattolica è alle porte e papa Francesco inizia a dare le coordinate. Lo scorso febbraio, infatti, ha inviato una lettera all’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione per dare le prime linee guida dell’evento che da secoli scandisce la storia della Chiesa cattolica.
Il Giubileo universale della Chiesa cattolica: le origini
Il primo giubileo della Chiesa cattolica risale al 1300 istituito da Bonifacio VIII con la bolla “Antiquorum habet fida relatio”. Il documento prevedeva la concessione dell’indulgenza plenaria a chiunque avesse visitato le Basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le mura 30 volte se romani e 15 se stranieri in tutto l’anno. Il rito avrebbe dovuto ripetersi dopo cento anni. Esisteva, infatti, un’usanza, di cui non ci sono grandi testimonianze, chiamata “l’indulgenza dei cent’anni” a cui il papa si ispirò. In realtà non fu l’unico perché a quell’usanza si era ispirato anche papa Celestino V nel promulgare la “Perdonanza”. Il rito prevedeva l’indulgenza plenaria a tutti i confessati e pentiti che si recavano presso la chiesa di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila tra il 28 e il 29 agosto di ogni anno.
L’origine più antica del giubileo risale, però, alla tradizione ebraica. Ogni cinquant’anni, gli ebrei erano soliti dare un anno di pausa alla terra per rinforzare le coltivazioni successive. Durante quell’anno, le terre confiscate erano restituite e gli schiavi liberati. La parola giubileo deriva dall’ebraico “jobel” che era il corno di ariete che si suonava per dare inizio al giubileo appunto.
Da Bonifacio VIII a Giovanni Paolo II
Se Bonifacio VIII stabilì che il giubileo si sarebbe dovuto ripetere ogni cento anni, come dicevamo, Clemente VI, nel 1350 decise di accorciare l’intervallo a 50 anni. Papa Urbano VI lo ridusse ulteriormente a 33 anni, in ricordo degli anni che Cristo aveva quando morì, mentre Giovanni Paolo II stabilì un nuovo intervallo di 25 anni. Fu così che fu celebrato il giubileo del 2000. E’ facoltà dei papi indire un giubileo straordinario al di fuori di queste date quando lo ritengono più opportuno. Come quello indetto nel 2008/2009 da Benedetto XVI in onore di Paolo di Tarso, o nel 2015 da papa Francesco per celebrare il centenario della proclamazione della Madonna di Loreto.
Fiducia e speranza
Il prossimo Giubileo si terrà nel 2025 seguendo così la cadenza fissata da Giovanni Paolo II. Secondo le indicazioni fornite da papa Francesco, dovrà avere come scopo la “ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza“. Inevitabile è il riferimento alla pandemia che ci ha fatto fare esperienza della precarietà della vita e della morte in solitudine. Un periodo in cui anche le chiese sono rimaste chiuse. Per questo il giubileo 2025 avrà come motto “Pellegrini di speranza” e sarà anticipato nel 2024 da un anno di preghiera.