Banchi di nuvole circondati da vortici colorati provenienti dalla banda temperata nord-nord. È questa la nuova immagine scattata da JunoCam – la camera ad alta risoluzione posizionata a bordo della sonda Juno della Nasa che ritrae l’area situata al di sopra della regione temperata settentrionale di Giove.
La banda temperata nord-nord, è una specifica zona dell’atmosfera del pianeta, prevalentemente anticiclonica, e si distingue per i suoi accesi colori che vanno dal rosso all’arancione.
Per decenni gli scienziati hanno provato a misurarne l’estensione e la profondità, e le misurazioni di Juno sembrano aver fornito una risposta: secondo quanto rilevato, la banda si estende fino a 3.000 chilometri sul pianeta. Il nuovo ‘scatto d’autore’ è stato acquisito dalla sonda il 16 luglio 2018 alle 07:11 ora italiana, durante il quattordicesimo sorvolo ravvicinato intorno al pianeta. In quel momento Juno si trovava a circa 6.200 chilometri di distanza dalle nubi del ‘gigante gassoso’.
Come previsto dal team Juno, e dal suo proficuo progetto di citizen science le immagini grezze del flyby sono state rielaborate dai cittadini-scienziati – appassionati volontari sparsi su tutto il globo. La partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica ha già permesso di realizzare spettacolari ritratti ad alta definizione del gigante gassoso. Il nuovo scatto d’autore è stato rielaborato dallo scienziato-cittadino Jason Major.
A bordo della sonda otto strumenti, tra cui i due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Asi. Si tratta della camera a infrarossi con spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno strumento chiave di Juno, realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e dell’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma.
Il primo studierà la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, il secondo invece analizzerà la struttura interna del pianeta, con l’obiettivo di mappare il campo di gravità di Giove. Lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio dello scorso anno (in Italia era il 5) – Juno ha il compito di studiare l’origine, l’evoluzione e la struttura interna del pianeta, la magnetosfera polare, l’origine del campo magnetico, l’abbondanza di acqua, la caratterizzazione dei venti nella bassa atmosfera e le quantità di ossigeno e azoto.