Lo scorso 2 aprile si è celebrato, con la particolarità che il momento impone, il quindicesimo anniversario della morte di papa Giovanni Paolo II. Testimone, nei suoi 26 anni di pontificato, dei cambiamenti epocali avvenuti nel Novecento, Giovanni Paolo II è diventato santo dopo soli nove anni dalla morte.
Giovanni Paolo II santo subito
Il grido “Santo subito!” si era levato tra i fedeli già durante le esequie, officiate l’8 aprile, in piazza San Pietro. Il suo successore sul soglio di Pietro, Benedetto XVI, concesse la dispensa alla regola che impone l’avvio delle procedure per la beatificazione e la canonizzazione non prima dei cinque anni dalla morte e il cardinale Camillo Ruini aprì la causa il 28 giugno dello stesso anno. Il 19 dicembre 2009 fu proclamato venerabile con decreto firmato da papa Benedetto XVI, due anni dopo, il 1° maggio 2011, fu proclamato beato. Nel 2014, il 27 aprile, venne proclamato santo, insieme a papa Giovanni XXIII, da papa Francesco. La santificazione del papa polacco è passata alla storia come la “cerimonia dei quattro papi” grazie alla presenza sul sagrato anche di Ratzinger il quale nel frattempo si era dimesso dalla carica.
I miracoli di Karol Wojtyla
Tra le motivazioni di una canonizzazione, talvolta, ci sono i miracoli avvenuti per intercessione del “processato”. A papa Giovanni Paolo II sono stati attribuiti due miracoli: la guarigione di due persone. La prima persona che ha ricevuto il miracolo è la religiosa francese suor Marie Simon-Pierre, appartenente all’ordine delle Piccole Suore delle Maternità Cattoliche. Nel 2001 alla religiosa era stato diagnosticato il morbo di Parkinson dal quale era guarita il 2 giugno 2005, dopo aver chiesto l’intercessione al papa polacco. La seconda miracolata, sempre per intercessione di papa Wojtyla, è Floribhet Mora, una donna del Costa Rica colpita da una lesione cerebrale. Il giorno in cui il papa fu beatificato, la donna lo pregò e poco dopo i medici dovettero constatare la guarigione della donna, una guarigione scientificamente impossibile.
I santuari in onore del papa santo
Dopo la morte di Giovanni Paolo II, sono tanti i fedeli recatisi nei luoghi a lui dedicati per onorarlo. Il più visitato è senza dubbio la tomba che si trova nella Basilica di San Pietro nel Vaticano. Dopo la morte le sue spoglie furono collocate nelle grotte vaticane ma dopo la beatificazione furono trasferite a San Pietro, nella cappella di San Sebastiano. Grazie a delle telecamere, il sito è sempre visitabile anche se virtualmente.
Il primo santuario in Europa dedicato al papa polacco diventato santo si trova in Abruzzo, alle porte dell’Aquila, nel borgo di San Pietro della Ienca. Un omaggio che la comunità ha voluto rendergli per le frequenti visite private in questi luoghi. Dal 2011 il santuario ospita una reliquia ex sanguine del santo donata dal cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario particolare del pontefice.
Un’altra reliquia del papa, un’ampolla col sangue, è conservata nella nuova chiesa di san Nicolò a Spoleto, eretta appositamente per rendere onore al santo polacco.
Un modo diverso di onorare il santo, poi, è pronunciare la preghiera di invocazione dello spirito santo che Giovanni Paolo II imparò dal padre. Una breve e semplice preghiera che sembra lui abbia recitato fino al suo ultimo giorno.
Spirito Santo,
ti domando il dono della Sapienza,
per una migliore comprensione
di te e delle tue divine perfezioni.
Ti domando il dono dell’Intelletto,
per una migliore comprensione
dello spirito dei misteri della santa fede.
Dammi il dono della Scienza,
perché io sappia orientare la mia vita
secondo i principî di codesta fede.
Dammi il dono del Consiglio,
perché in ogni cosa io possa
cercare consiglio presso di te
e trovarlo sempre presso te.
Dammi il dono della Fortezza
perché nessuna paura o considerazione
terrena possa strapparmi a te.
Dammi il dono della Pietà
perché io possa sempre servire
la tua maestà divina con amore filiale.
Dammi il dono del Timore di Dio
perché nessuna paura o considerazione
terrena possa strapparmi a te.