L’odio in rete, diciamocelo chiaramente, non è più un fenomeno quanto una realtà, un dato di fatto. Basta essere davanti a una telecamera o a un obiettivo fotografico per vedere fiumi di veleno scorrere e montare fino a diventare mari. Si inizia con la battutina innocente, postata sulla propria bacheca, ripresa da qualcun altro, che vi aggiunge un dettaglio, e così via fino ad arrivare all’insulto. I motivi sono i più disparati: il sovrappeso o, al contrario, l’eccessiva magrezza, gli abiti indossati, i capelli bianchi o con la “ricrescita” in evidenza. Insomma tutto ciò che esula dall’osservanza di canoni estetici non meglio definiti. L’ultimo bersaglio degli haters sui social è Giovanna Botteri vittima di body shaming.
Cos’è successo alla corrispondente Rai
Giovanna Botteri attualmente è a Pechino come corrispondente Rai per seguire da vicino il Paese dal quale ha avuto inizio la pandemia da Covid 19. Durante le sue apparizioni in tv, alcuni spettatori hanno notato che indossa sempre gli stessi capi di abbigliamento, i capelli non sono freschi di parrucchiere e il make up è scomparso. A queste considerazioni la giornalista aveva risposto sommariamente dicendo che la sua routine lavorativa era talmente intensa che aveva optato per la praticità. I commenti non si sono placati, anzi. In piena pandemia, il look della Botteri è diventato un caso nazionale tanto da assurgere agli “onori” di un altro “telegiornale”, quello satirico di Striscia la Notizia. La sera del 28 aprile, Gerry Scotti e Michelle Hunziker, mandano in onda un servizio di dubbio gusto, tra l’altro scomodando un Giorgio Gaber d’annata che dubitiamo, avendone facoltà, si sarebbe prestato al “gioco”…
Il body shaming contro Giovanna Botteri
A detta dei suoi conduttori, il servizio di Striscia la Notizia su Giovanna Botteri doveva esprimere solidarietà a una professionista di indubbie capacità ma ciò che è arrivato al pubblico è stato esattamente il contrario. Ecco di nuovo la furia scatenarsi sui social: parole di fuoco in difesa della cronista e sdegno nei confronti del format di Antonio Ricci. I tentativi di chiarimento da parte della redazione di Striscia, poi, sono stati anche peggiori.
La risposta di una professionista
La risposta di Giovanna Botteri non si è fatta attendere. Un’accorata lettera che travalica i confini della questione personale per invitare a una riflessione sull’esistenza di vecchi modelli e stereotipi che oggi non hanno più ragione di esistere. Siamo dunque a una nuova stagione del femminismo, quello sano, che dopo aver escluso l’odio tra i generi sente l’esigenza di ritrovare una certa solidarietà anche all’interno del suo. Non c’è niente di più triste che vedere una donna che offende un’altra donna.