si festeggia in tutto il mondo la Giornata delle Zone Umide– World Wetlands Day – e l’estensione delle aree designate dalla Convenzione Ramsar, che le tutela, ha raggiunto proprio in questi giorni gli oltre 100 milioni di ettari in tutto il mondo: si sono appena aggiunti, infatti, sette nuovi siti in Zimbabwe, una designazione fortemente voluta e sostenuta dal WWF.
La notizia arriva anche appena dopo la relazione Global Risk del World Economic Forum 2016 che individua la crisi idrica come uno dei primi tre fattori di rischio planetario. Esiste uno strettissimo rapporto tra zone umide e benessere umano: ecco perché alcuni siti come quello del Lago Chivero, serbatoio idrico principale per Harare, capitale dello Zimbabwe, acquistano una particolare importanza.
“Quando celebriamo la Giornata mondiale delle zone umide, ricordiamo alla gente che l’acqua non proviene da un rubinetto; viene da ecosistemi sani e funzionanti“, ha detto Isabella Pratesi, direttore conservazione WWF Italia – Con miliardi di persone che dipendono delle zone umide per l’approvvigionamento di acqua, cibo e benessere, questa giornata è una vera e propria pietra miliare. Mentre i leader mondiali pensano a come attuare gli impegni presi nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, la protezione delle zone umide fornisce un contributo significativo al benessere dell’umanità”.
Per la tutela di questi siti, i primi ad essere protetti in Zimbabwe, il WWF ha lavorato a stretto contatto con la Convenzione di Ramsar e il governo di questo paese: tra le aree ‘new-entry” figurano le Cascate Vittoria, la più grande cascata del mondo, e il sito di Monavale Vlei un’importantissima zona umida che si estende in ambiente urbano. Non dobbiamo dimenticare che le zone umide sono minacciate da numerose attività umane tra cui l’inquinamento, il disboscamento illegale e la cementificazione.
“La Convenzione di Ramsar accoglie con favore la designazione da parte dello Zimbabwe delle loro prime sette zone umide di importanza internazionale. Con queste nuove zone il numero mondiale di siti Ramsar sale a più di 2.200. Questo importante traguardo dimostra l’importanza e il valore di lavorare in stretta collaborazione con il WWF, ONG di conservazione a carattere internazionale nonché dei partner della Convenzione di Ramsar “, ha detto Ania Grobicki, Segretario Generale ad interim della Convenzione di Ramsar sulle zone umide.
Le zone umide sono gli ecosistemi con la più alta biodiversità sulla Terra e agiscono come giganti spugne giganti in grado di assorbire l’acqua delle precipitazioni, immagazzinandola e restituendola nel tempo. Svolgono anche un ruolo cruciale nel depurare le acque in quanto assorbono sostanze chimiche, filtrano gli inquinanti e i sedimenti, abbattono le sospensioni e neutralizzano i batteri pericolosi. Drammaticamente si stima che la superficie delle zone umide nel mondo sia diminuita del 71% a partire dal 1900. Dal 2000 ad oggi il WWF ha contribuito alla designazione di oltre 100 milioni di ettari di zone umide Ramsar, pari al 45 % della superficie mondiale totale designata a partire dalla nascita della Convenzione nel lontano 1971.
In Italia. Per il WWF sarà un’ottima occasione dopo mesi di attività venatoria per osservare in tutta tranquillità anatre, folaghe, aironi, gabbiani e i piccoli limicoli e molte altre specie di uccelli che affollano durante l’inverno le zone umide del nostro paese. Queste aree , infatti, sono fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia: circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca e proprio le aree umide rappresentano per molti un ”pit stop”, una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche la nidificazione. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide.
Il WWF in Italia gestisce direttamente o in collaborazione, ben 12 Zone Ramsar attraverso le Oasi WWF, confermandosi come il soggetto con più aree umide in gestione nel nostro Paese.
La Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale è un trattato intergovernativo firmato ad oggi da 169 paesi. La missione della Convenzione di Ramsar è la conservazione e l’uso razionale delle zone umide per lo sviluppo sostenibile.