Nella Quattordicesima Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, l’Associazione barese Vinci Con Noi ci regala il cortometraggio Mica scemo: pochi minuti intensi e delicati, per lasciarci stupire. Il protagonista, Pin, interpretato dall’attore barese Mingo de Pasquale, è un adulto affetto da autismo, un personaggio estremo e delicato, che con semplicità ci apre le porte del suo mondo. Un uomo adulto che conserva e mostra senza ritegno, il suo essere bambino, con disarmante spontaneità. Un dialogo senza parole tra Pin e una bambina, dove gli sguardi e i silenzi, insieme a piccoli gesti, diventano incontro.
Dichiara Stefania D’Elia presidente dell’Associazione: “Sono commossa dal modo in cui si Mingo si è lasciato coinvolgere, folgorato da questi bambini bizzarri ed autentici, durante una manifestazione sportiva, in cui mi chiese di potersi avvicinare. Più si avvicinava, più sentiva l’urgenza di far parte di quel mondo. Mingo ha sposato la nostra battaglia, diventando parte del nostro gruppo. Il modo in cui ha studiato, con tatto e delicatezza, ogni gesto, ogni tic, di tanti dei nostri ragazzi, gli ha permesso di entrare in punta di piedi nel loro magico mondo”.
Mica Scemo è il frutto di un anno di studio e di sperimentazione in stretto contatto con i ragazzi dell’associazione, che ha portato alla realizzazione di un progetto diviso in tre fasi (Cortometraggio, Film, Centri Polifunzionali) che parte, proprio il 2 Aprile, Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, con il lancio nazionale del cortometraggio, primo step di questo progetto, che ha la finalità di accendere una luce su questo tema, fare promozione sociale, raccogliere collaborazioni e fondi per portare avanti il progetto Mica Scemo con la produzione del film e la realizzazione di centri polifunzionali per il “dopo di noi”.
L’Associazione barese Vinci Con Noi è impegnata da nove anni sul territorio di Bari nel realizzare percorsi ludico-sportivi nel nuoto, nel calcio e nella danza per persone con diagnosi di autismo o di disabilità intellettivo-relazionale dai 3 ai 40 anni. Il progetto Mica Scemo nasce dall’idea di promuovere una vera e propria trasformazione culturale di conoscenza e consapevolezza sull’autismo attraverso la diffusione di un progetto audiovisivo e cinematografico, che aiuti a eliminare pregiudizi e diffidenze.
La presidente Stefania D’Elia mamma di Vincenzo che oggi ha quasi quindici anni, dichiara: “Non chiamateci mamme coraggio; i nostri figli non sono speciali ma originali, una delle tante declinazioni che ha la bellezza. Noi siamo mamme rock’n’roll, come i nostri figli. Loro hanno un’intelligenza superiore a noi, che non sanno “gestire”. Uno studio americano gli ha definiti una sorta di robot dei quali non abbiamo ancora il libretto d’istruzioni che ci consenta di dare loro la possibilità di esprimersi al meglio. Hanno una percezione sensoriale più sofisticata di noi: vedono, sentono di più di noi, come uno strano genere di supereroi…”.
Stefania è grata a suo figlio per averla dotata di lenti speciali, grazie alle quali può vedere il mondo da un altro punto di vista e una vita nuova che – dice Stefania – senza di lui, sarebbe inimmaginabile. Aggiunge: “Questo progetto è come un figlio: nasce dall’incontro con Mingo de Pasquale, anche lui barese, a una manifestazione sportiva. L’attore è rimasto colpito dai nostri ragazzi e da lì è nata la sua idea che ha incontrato la mia. Nella sceneggiatura ho messo tanto di Vincenzo e di me, della nostra storia personale e quando l’ho visto montato, ho pianto. In Pin, Mingo, che ha studiato a fondo Vincenzo, mi ha mostrato il mio bambino, che oggi ha quindici anni, proiettato nel futuro. Nell’ultima scena, quando va via col capo chinato da una parte, lo vedo adulto e, ogni volta, provo un’emozione fortissima”.
“Ho voluto che fosse un corto giocato sulla sottrazione – spiega Antonio Palumbo – niente dialoghi, commento musicale minimale, colori tenui tendenti alle tonalità fredde. Volevo che i tic del protagonista non diventassero caricatura, affinché, lo spettatore potesse entrare in pochi secondi nel mondo di Pin”.
“Un impegno artistico – dichiara Mingo de Pasquale – che mi ha fatto appassionare al mondo dell’autismo che non conoscevo, dopo un incontro del tutto casuale. Un innamoramento che mi ha costretto a interrogarmi: perché si parla solo di bambini? Quando questi bambini crescono, diventa ancora più difficile l’inserimento nella società e nel mondo del lavoro. Diventano “pesi” nel momento in cui, i genitori diventano anziani, per quel “dopo di noi”, che preoccupa tante famiglie. Pin, mi ha dato moltissimo e non è stato facile togliermi di dosso quei gesti, quei tic che mi erano colati dentro. Il dialogo con la bambina è forse il più bello mai fatto, perché in una lingua universale, quella del cuore. Un progetto importante per il quale intendo impegnarmi affinché il cortometraggio di Pin, diventi un film a sostegno di questo ambizioso e importante progetto”.