8 marzo Giornata internazionale della donna. Un giorno da festeggiare? Le perplessità a riguardo sono tante in tempi di pace figuriamoci in quelli di guerra. Un giorno da onorare ci piace di più. Come vogliamo onorare una giornata come questa? Creando un piccolo, e tutt’altro che esaustivo, ponte tra le culture di due Paesi che ora sono armati l’uno contro l’altro. Per questa giornata, infatti, vogliamo proporvi letture al femminile da scrittrici russe e ucraine.
Giornata internazionale della donna: scrittrici russe…
Iniziamo questa personale carrellata con una famosissima e pluripremiata scrittrice russa: Ljudmila Ulitskaja. Tradotta in più di 20 lingue in tutto il mondo, si distingue dal tradizionale stile russo. Le sue sono storie che nascono nella quotidianità e sondano poco i risvolti psichici dei personaggi. Le donne dei suoi romanzi sono forti e razionali. Le sue opere più interessanti sono: “Il dono del dottor Kukockij”, “Daniel Stein, traduttore”.
Anna Starobìnets, classe 1978, è definita la “la regina russa dell’horror”. I suoi romanzi sono molto originali poiché uniscono storie per ragazzi e horror. “Catlantis” (2015) è stato inserito da “The Telegraf” nell’elenco dei migliori libri di Natale per ragazzi (tenete a mente per una lettura in lingua inglese).
I suoi romanzi polizieschi sono tradotti in più di 20 lingue. Un successo planetario forse dovuto alla formazione della sua autrice: Aleksandra Marinina. Prima di dedicarsi alla scrittura, infatti, la Marinina, nata a Leopoli, in Ucraina, da una famiglia di avvocati, si è laureata in legge e ha studiato la personalità dei criminali. Anastasija (Nastja) Pavlovna Kamenskaja è la protagonista di molti suoi romanzi.
In questo umile omaggio non poteva mancare la menzione a “Il tempo delle donne”, unico romanzo tradotto in italiano della scrittrice Elena Čižova. I personaggi femminili della Čižova ritrovano nell’unione tra loro la forza di sopportare le difficoltà della vita.
…e ucraine…
“Madame La Dostoevskaja. Una storia d’amore e poesia a Mosca” è il romanzo, disponibile in lingua italiana, della scrittrice e artista ucraina Julia Kissina. Un romanzo di formazione ambientato a Mosca in quegli anni Novanta che hanno cambiato il volto del mondo.
Scrittrice e giornalista bielorussa nata in Ucraina, Svjatlana Aleksievič è l’autrice di “La guerra non ha un volto di donna”, “Ragazzi di zinco”, “Preghiera per Černobyl’. Cronaca del futuro”, solo per citarne alcuni. Titoli che le hanno valso, nel 2015, il Premio Nobel per la Letteratura. La giornalista bielorussa è famosa per aver seguito in prima persona eventi come la guerra in Afghanistan e il disastro di Černobyl’.
La questione delle frontiere e il destino dei profughi sono il punto di avvio di “Veniva da Mariupol” di Natascha Wodin. Un autentico best seller in patria che parte da una vicenda autobiografica per ricostruire la storia di un’intera generazione. La Wodin, infatti, è nata nel 1945 in Baviera da genitori ucraini deportati in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha vissuto la sua infanzia nei campi sfollati.
… senza tempo
Completiamo l’omaggio alle scrittrici russe e ucraine con la menzione di una grande poetessa russa che ha attraversato gli anni giovanili di chi scrive: Marina Ivanovna Cvetaeva. Un’artista dal destino infausto le cui opere sapevano nutrirsi delle suggestioni che venivano anche dalla musica e dalla pittura. Il suo talento, non riconosciuto in vita, merita di essere scoperto dalle generazioni di oggi.