Torna puntuale, in questo 2024, l’appuntamento con la Giornata internazionale della donna. Torna puntuale anche la nostra riflessione sulla condizione della donna nel nostro Paese e nel mondo. Cos’è cambiato negli ultimi 12 mesi? Vediamolo insieme.
Il diritto all’aborto in Francia
Non possiamo non iniziare la nostra riflessione allungando lo sguardo oltralpe. Da pochi giorni la Francia è il primo Paese al mondo ad aver apportato un’importante modifica alla Carta costituzionale con l’inserimento di un diritto che riguarda proprio le donne. Le donne francesi avranno la libertà garantita di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. Una scelta politica ben precisa quella del presidente Macron, promotore della legge. Rendere costituzionale la possibilità (la parola diritto in questo caso è ancora difficile da digerire per alcuni) per le donne di ricorrere all’aborto significa in qualche modo tutelarlo in un momento in cui Europa e Stati Uniti stanno percorrendo una strada diversa. Un comportamento esemplare, quello della destra francese, che ha rinunciato ad arroccarsi dietro posizioni ideologiche forse sorpassate e a lasciare spazio alla coscienza dei singoli.
Lavoro e donne
In Italia, nel frattempo, le donne si trovano ancora a scegliere tra lavoro e famiglia. Secondo l’ultimo rapporto Censis sul Welfare aziendale, in un momento in cui i tassi di occupazione generale sono i più alti degli ultimi anni l’occupazione delle donne madri è del 58,6% contro l’89,3% dell’occupazione degli uomini padri. Nel 2022 sono state 44,7mila le madri con figli fino a un anno d’età che hanno lasciato il lavoro (con dimissioni o risoluzioni consensuali) e 16,7mila i padri. Di questi il 41,7% delle madri e il 16,7% dei padri lo ha scelto per l’impossibilità di conciliare il lavoro con la cura dei figli. Ancora una volta l’assenza di servizi di cura sul territorio penalizzano le donne che si trovano a dover accudire non solo i figli ma anche i genitori anziani per la riproposizione di uno schema familiare tradizionale.
Giornata internazionale della donna 2024 e femminicidio
Delineare la condizione della donna nel 2024 significa anche affrontare il capitolo femminicidio. Oltre ai freddi numeri che evidenziano la gravità del fenomeno (dall’inizio dell’anno 9 donne sono state uccise per mano dei loro ex partner), va rilevato qualche passo in avanti per aiutare le donne a uscire dall’incubo della violenza. A partire da quest’anno, infatti, il reddito di libertà (il contributo di 400 euro per le donne vittime di violenza in stato di povertà) diventa strutturale. In più, le aziende che assumono donne vittime di violenza e seguite dai Centri antiviolenza saranno esonerate dal pagamento dei contributi. Una misura per aiutare le donne che hanno subito violenza domestica (con figli o senza) ad acquisire un’autonomia economica e abitativa e ricominciare una nuova vita.
In copertina foto di Van3ssa 🩺🎵 Desiré 🙏 Dazzy 🎹 da Pixabay