Nella Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura chiediamo ancora una volta che si ponga fine alla tortura in tutte le sue forme e che sia data risposta alla disperata situazione di quanti hanno subito questa pratica terribile e disumana, delle loro famiglie e dei loro cari. Il nostro pensiero va anche a quanti si battono senza tregua – talvolta mettendo a rischio la loro propria vita e sicurezza – per far cessare la tortura, accrescere la nostra consapevolezza e portare aiuto alle vittime. Ascoltando chi è stato vittima di tortura possiamo capire meglio come contrastarla.
La tortura è inequivocabilmente vietata dal diritto internazionale, in ogni circostanza e senza alcuna eccezione, ma la battaglia per eradicarla è lungi dall’essere conclusa. Il fermo impegno dell’UE a lottare contro la tortura e altri maltrattamenti, ovunque si verifichino, è sancito dalla Carta dei diritti fondamentali nonché ribadito e definito nel piano d’azione dell’UE sui diritti umani e la democrazia per il periodo 2015-2019. Per conseguire tale obiettivo l’UE si adopera attivamente per costruire alleanze con i suoi partner e la società civile. Non più tardi dello scorso dicembre abbiamo celebrato la Giornata dei diritti umani organizzando il forum UE ONG 2016 sui diritti umani, incentrato sulla strategia per prevenire e vietare la tortura in tutto il mondo e offrire riparazione a quanti la subiscono.
Per lottare contro questo fenomeno non bastano misure di sensibilizzazione, occorre un’azione efficace. L’Unione europea prosegue il proprio impegno promuovendo il diritto delle vittime alla riabilitazione e ad altre forme di riparazione, instaurando tutele in tutte le fasi di privazione della libertà, accedendo a tutti i luoghi di detenzione a fini di controllo, indagando in modo efficace e indipendente sui presunti casi di tortura e consegnando i responsabili alla giustizia. Lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR) è una delle principali fonti di finanziamento per la riabilitazione delle vittime e la prevenzione della tortura in tutto il mondo; nel 2017 finanzierà una serie di nuovi progetti della società civile destinati alla lotta contro la tortura e i maltrattamenti, per un importo complessivo di 13,5 milioni di EUR.
Oggi desideriamo esprimere il sostegno dell’UE all’impegno profuso dal Fondo volontario delle Nazioni Unite per le vittime della tortura, dal Relatore speciale delle Nazioni Unite e dal Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, ed esortiamo i partner ad assisterli nel loro lavoro. L’UE promuove l’obiettivo dell’iniziativa per la Convenzione contro la tortura di giungere alla ratifica e all’attuazione globali della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura entro il 2024, al fine di eliminare definitivamente questa pratica.
Siamo convinti che il rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali, la promozione di società inclusive e il sostegno a società civili aperte e dinamiche siano il solo modo per garantire stabilità e sicurezza sostenibili. L’UE continuerà a collaborare con i partner internazionali e regionali per far sì che la tortura appartenga definitivamente al passato, ponendosi in prima linea nella condivisione degli sforzi globali volti alla sua eliminazione